La ‘dieta’ del sonno funziona davvero?


Lasciate alle spalle le festività natalizie, potremmo ritrovarci decisamente fuori forma, specie se avremmo approfittato delle tante delizie presentate sulle nostre tavole, come tradizione vuole. E’ tempo di eliminare ogni traccia di quanto avanzato (torroni, panettoni, dolci vari, etc.) e sarà senz’altro meglio evitare il pensiero di utilizzarli per accompagnare il cappuccino a colazione. Dieta detox [VIDEO], il ritorno in palestra, tanta acqua e tisane aiuteranno a smaltire gli eccessi. Certo sarebbe bello trovare una soluzione più “comoda” per buttar giù quei Kg di troppo. Perché non provare “la dieta del #sonno“? Un’ora in più di dolce dormire ci aiuterà a #dimagrire senza alcuno sforzo (o quasi).


Questo perlomeno è quanto affermato dai ricercatori della King’s College University di Londra che hanno recentemente condotto uno studio pilota per comprendere il rapporto tra sonno e dieta. I risultati dello studio sono stati pubblicati sull’American Journal of Clinical Nutrition.

La mancanza di sonno: fattore di rischio per l’obesità

Più volte gli scienziati hanno evidenziato come un sonno carente, non ristoratore, ben al di sotto delle canoniche 7-9 ore sia da considerarsi una fonte di stress per l’organismo. Quando la mancanza di sonno diviene cronica questo può rappresentare un fattore di rischio per l’obesità [VIDEO] per diverse ragioni: la produzione di cortisolo, l’ormone dello stress, favorisce l’accumulo di grasso (specie a livello addominale, il più pericoloso per la salute del cuore e a sua volta fattore di rischio per sindrome metabolica e diabete) e ne impedisce lo smaltimento; inoltre la sonnolenza diurna, potrebbe indurci a compensare un sonno insufficiente con cibi dolci o bevande nervine (tè, caffè) in grado di donarci un temporaneo recupero della lucidità mentale e dell’efficienza fisica che tuttavia nel tempo non potrà che gravare enormemente sulla nostra salute e sulla bilancia.

Dormire un’ora in più per dimagrire

Il nuovo studio è stato condotto dalla Dott.ssa Wendy Hall del Dipartimento di Scienze Nutrizionali del King’s College. I ricercatori londinesi hanno testato come dei semplici interventipossano aumentare la durata del sonno. Per lo studio sono state coinvolte 21 persone adulte, abituate a dormire poco, ma tutte in buona salute. Esse dovevano effettuare una preparazione al sonno della durata di 45 minuti. Durante questo frangente i partecipanti dovevano compiere alcune azioni utili per prolungare il sonno, suggerite dagli scienziati, come la riduzione dell’assunzione di caffeinao lo svolgimento di alcuni rituali per rilassarsi (un bagno caldo, l’ascolto di Kenny G, etc.). Per 7 giorni (tempo di durata dello studio), i volontari hanno tenuto un diario del sonno ed hanno indossato un sensore di movimento in grado di rilevare esattamente quanto tempo trascorressero nel letto prima di addormentarsi e quanto ne utilizzassero dormendo realmente. Durante la settimana di studio è stato inoltre monitorato l’apporto nutrizionale dei singoli soggetti.


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