Streaming film italiani gratis online, ecco dove vederli legalmente


E’ legale guardare un video streaming? Noi sappiamo che, quando si scaricava un film da Emule, quindi senza averlo comprato si faceva qualcosa che non era legale, ma guardare un film su YouTube ho un’altra piattaforma di video streaming ti dà qualche responsabilità? Mettiamo che andassimo su YouTube e troviamo un video di un film, noi non sappiamo se chi l’ha caricato aveva i diritti per divulgare quel film. infatti, oggi basta andare sul motore di ricerca e scrivere il nome di qualsiasi film, il motore di ricerca ci fornisce una serie innumerevole di link dove possiamo vedere il film. Quello che possiamo dirvi che finora La legislatura italiana punisce e da la responsabilità esclusivamente a chi carica il film su queste piattaforme senza avere nessun diritto.


Scrivendo su qualsiasi motore di ricerca streaming film ita quasi sempre il motore ci fornisce siti web illegali. E’ ovvio che la legislatura mondiale punisce pesantemente chi diffonde materiale protetto da Copyright, e non chi li guarda. Dobbiamo ricordavi che su questi tipi di siti, non solo troverete moltissima pubblicità invasiva e anche illegale, ma i più sfortunati saranno attaccati da virus malware. Per questi motivi, ma anche per motivi etici e sempre meglio collegarsi a siti di streaming legale per fruire di contenuti multimediali, che possono essere film, serie televisive, anime o cartoni animati. Come orientarsi? Ecco un elenco di siti dove poter vedere film in streaming legale, gratis e senza limiti.

Streaming film ita gratis: multimedia online gratis e a pagamento

Adesso le offerte per vedere film in streaming in modo del tutto legale sono innumerevoli, le proposte per l’utente sono moltissime ed indirizzate anche ai più piccini. Adesso vi forniremo qualche sito web che non prevede non nessun tipo di pagamento o abbonamento.

Uno su tutti è YouTube, dove è possibile pagare per vedere un film completo sulla piattaforma. Basta digitare Film su YouTube per avere a disposizione un ricco catalogo di opere.

Eppure esistono anche dei canali dove poter vedere film completi senza sborsare un centesimo. Ovviamente non guarderete film che sono da poco usciti al cinema, bensì contenuti visivi a disposizione di tutti per passare un po’ di tempo senza spendere nulla.

Streaming film ita gratis: quali siti web

Il primo sito di streaming legale che ci viene in mente è RaiPlay, lo streaming del servizio pubblico, che oltre a offrire la visione dei canali Rai in diretta, dà l’opportunità di fruire di alcuni contenuti on-demand. Sarà dunque possibile vedere quando si vuole film, serie TV e spettacoli di intrattenimento.

Quindi possiamo alla già citata YouTube. Con un po’ di pazienza, si possono trovare delle vere e proprie perle di canali che mettono a disposizione contenuti filmografici gratuiti e completi. Insomma, tutto questo al di là dei classici video lunghi 2 ore con sovrimpressa la stessa immagine che ci invita ad andare su un altro link. Perché farlo quando si può scegliere dai cataloghi proposti da canali come Film& Clips o Film in Streaming – Movie On?

Un altro sito molto interessante, ideale per gli amanti degli Anime e non solo, è VVVVID. Sarà sufficiente registrarsi sul sito per poter fruire di tutti i contenuti a disposizione. Unico difetto, se così si può chiamare, ma necessario: assistere ai contenuti pubblicitari che possono esserci all’interno dei film. Un piccolo fastidio che però si può benissimo tollerare visto che stiamo fruendo di contenuti di buona qualità e soprattutto gratuiti.

Chiudiamo con un evergreen: PopcornTV, che permette di vedere alcuni film in streaming gratis e senza limiti previa visione di un certo numero di spot pubblicitari.

Abbiamo citato questi tre servizi perché sono gli unici in cui si possono vedere contenuti gratuitamente. Abbiamo quindi evitato di inserire prioritariamente altri siti che magari fanno parte di pacchetti a pagamento; o alcune piattaforme interessanti che però non ci hanno convinto appieno.

Ad esempio, da citare sarebbe anche Amazon Prime Video, che offre un ricco catalogo per gli abbonati ad Amazon Prime. Al tempo stesso non potevamo non dimenticare Popcornflix, che vanta contenuti interessanti, sebbene alcuni video non siano disponibili (e quindi visualizzabili) nel nostro Paese.

Netflix senza pagare: guardare comunque film, serie TV e documentari gratis

Non tutti gli scam, ovvero i tentativi di truffa che di solito coinvolgono l’uso di un indirizzo e-mail, richiedono la conoscenza accurata dei linguaggi di programmazione, anzi. In qualche caso basta semplicemente sapere come funziona Internet. L’ultimo episodio, che ha attirato l’attenzione di un super esperto di cybersecurity come Bruce Schneier, è quello che ha scoperto sulla sua pelle James Fisher, un normale cittadino. Ma andiamo con ordine. Serve innanzitutto una premessa, della quale pochi sono a conoscenza: Gmail non prende in considerazione i punti all’interno dei suoi indirizzi di posta. Cioè, gli indirizzi di posta elettronica creati con Gmail come “mario.rossi@gmail.com” si possono tranquillamente scrivere anche in vari altri modi (come ad esempio mariorossi@gmail. com, m.arioross.i@gmail.com, m.a.r.i.o.rossi@gmail.com, eccetera) senza che questo cambi niente: il server di posta di Google accetterà tutto. Non per niente il claim di Google è “The dots don’t matte?’, ovvero “i puntini non contano”. Da semplice caratteristica o comodità questa però può diventare una debolezza, perché gli indirizzi di posta vengono spesso utilizzati per registrarsi a servizi nei quali invece i punti contano, eccome. Proprio questo è il motivo per cui è venuta a galla la truffa che consentiva ad alcuni furbacchioni di guardare Netflix gratuitamente.

Cosa è successo

James H Fisher ha ricevuto una e-mail da Netflix: il tuo account è stato fermato, devi aggiornare le credenziali di pagamento. Si tratta di un messaggio di posta perfettamente lecito, proveniente da Netflix. Fisher stava per aggiornare la carta di credito quando ha notato che i numeri non corrispondevano. E che l’indirizzo di posta non era il suo: james. hfisher@gmail.com anziché jameshfisher@gmail.com. Ma cosa stava succedendo? Il primo punto da capire è che Netflix non sa niente delle “funzionalità” di Gmail. Cioè i due account di posta Gmail james. hfisher@gmail.com e jameshfi- sher@gmail.com sono considerati come due registrazioni diverse. Nel 2013 Fisher si era registrato con il suo indirizzo di posta jameshfisher@gmail.com a Netflix, creando un account. Anni dopo un’altra persona ha creato un account di Netflix con una differente versione dell’indirizzo di email di Fisher, cioè james.hfisher@gmail.com utilizzando una carta prepagata. Attenzione, perché adesso c’è la vera falla di sicurezza di Netflix: il sistema non verifica l’e-mail, cioè non aspetta per attivare il servizio che l’utente risponda all’e-mail di controllo. Visto che le credenziali e un numero di carta di credito ci sono, avvia il servizio. È una scelta consapevole di Netflix per rendere più veloce l’iscrizione. Quando finisce il mese di abbonamento e la carta prepagata risulta vuota, Netflix blocca l’account truffaldino e chiede i soldi via e-mail, ma lo fa inviando il messaggio all’unico vero possessore dell’account Gmail, dato che la posta arriva sempre e comunque a lui. Il malcapitato potrebbe semplicemente non accorgersi di essere vittima di truffa, aggiornare il conto con la carta di credito e sostanzialmente pagare un secondo abbonamento Netflix a uno sconosciuto, per un anno.

Di chi è la colpa?

Uno scam in piena regola, difficile da tracciare, a basso valore economico (circa 10 dollari al mese) e quasi impossibile da scoprire.Le domande che un attacco di questo genere creano sono parecchie: lo scam è responsabilità di Gmail o di Netflix? Schneier, il super-esperto, osserva: «Penso che il problema sia più sottile. È un esempio di due sistemi senza una vera vulnerabilità di sicurezza che, quando si uniscono, creano una vulnerabilità di sicurezza tutta nuova. Quanto più colleghiamo sistemi direttamente tra loro, tante più ne vedremo. E per questa interazione Google/ Netflix, sarà difficile capire a chi dare la colpa e scoprire chi (se qualcuno ce l’ha) abbia la responsabilità di risolverla». Anche secondo Fisher il problema è di entrambi i servizi: Netflix perché non integra un sistema di verifica delle e-mail e Google perché ha pensato di introdurre in Gmail una funzionalità che complica le cose anziché semplificarle, ed è ignorata dalla maggior parte degli utenti base. Nel frattempo anche su Twitter gli ingegneri delle rispettive aziende stanno litigando per capire di chi sia la colpa. Mentre gli ignari utilizzatori rischiano di pagare un account che non è il loro, ci sono due considerazioni da fare. Prima: sarebbe ora di smetterla con i “fuori standard” di Gmail, che creano più problemi che vantaggi. La seconda è un consiglio: monitorare sempre i propri account e servizi, perché lo scammer è in agguato dietro ogni angolo.

Facciamo chiarezza

I forum dedicati ai prodotti di Google sono pieni di messaggi di persone preoccupate per il fatto di ricevere la posta destinata a qualcun altro, il cui indirizzo Gmail ha punti in più o in meno. La verità, come abbiamo sottolineato, è che tutti gli indirizzi del citato Mario Rossi (mario.rossi@gmail. com, mariorossi@gmail.com, m.arioross.i@gmail.com, eccetera) appartengono a lui. Se capita di riceve e-mail destinate a qualcun altro è perché chi ha digitato l’indirizzo ha sbagliato qualche altro elemento (ad esempio ha scritto .com al posto di .it o ha invertito nome e cognome), oppure perché lo stesso proprietario della casella con indirizzo simile non lo ricorda bene, o infine perché stanno cercando di imbrogliarci. Valgono sempre le stesse regole: mai fare clic se non sappiamo di cosa si tratta, mai inserire dati e soprattutto codici di pagamento. Quando abbiamo un dubbio contattiamo l’assistenza clienti.

Questo articolo è stato tratto da Hacker Journal, la rivista degli esperti di sicurezza di Computer Idea. In tutte le edicole o in digitale su: sprea.it/abbonamenti/139

Il luogo di incontro d’eccellenza per gli amanti del file sharing è rappresentato dai siti di file hosting (Rapidshare, Megaupload…). Il loro utilizzo è semplicissimo: basta caricare il file (o le parti che lo compongono) sul server dell’hoster che offre il servizio e comunicare il link diretto a chi dovrà scaricarlo. In pochi minuti si ha ciò che serve, scongiurando inutili attese nonché l’obbligo di condividere altro materiale per accumulare crediti.

Fino a poco tempo fa, le limitazioni degli hoster su 1 la dimensione massima consentita per i file in upload erano davvero stringenti. Ora, da quando il file hosting è diventato sinonimo di file sharing, è facile trovare aziende che consentono, in maniera del tutto gratuita, di caricare file anche da 2 GB ciascuno. E così, ogni giorno, spuntano come funghi siti Internet, fòrum e blog dedicati al “Direct Download Link” (DDL) ovvero, alla pubblicazione dei collegamenti necessari ad avviare il download dei file. La maggior parte di questi, però, sono incentrati alla diffusione di materiale pirata. Quindi, bisogna prestare la massima attenzione a cosa si scarica e da dove si scarica!

Ciascun servizio di file hosting offre due tipologie di accesso: uno gratuito (Free) e uno a pagamento (Premium); le differenze risiedono nella presenza o meno di alcune limitazioni in upload e download. Ad esempio, i Premium possono effettuare download multipli senza tempi di attesa tra un file e l’altro, utilizzare appositi tool per gestire i download e gli upload, evitare banner pubblicitari e tanto altro ancora. Eppure, senza sborsare un centesimo, è possibile mitigare le limitazioni imposte agli utenti non paganti. Esistono infatti appositi programmi di download (come I Downloader), scaricabili gratuitamente dalla Rete, che si occupano di riavviare il router. L’ostacolo più fastidioso per gli utenti Free, ossia il tempo di attesa tra un download e l’altro, si basa infatti sul controllo dell’indirizzo IP; rigenerandolo con una nuova connessione, i server dell’hoster crederanno che si tratti di un altro utente e non applicheranno la limitazione. Insomma, è tutto estremamente facile, ma ci sono alcune accortezze da mettere in pratica.

L’utilizzo di questi download manager, consente inoltre di gestire facilmente il download di tutti i link pubblicati su siti e blog DDL. Quando si tratta di file di grandi dimensioni, questi vengono “splittati” in più parti da chi li pubblica, per riuscire ad effettuare l’upload sui servizi di file hosting. Dopo averli scaricati tutti nella stessa cartella, basterà estrarre il primo spezzone (di solito in formato .rar) per ricomporre il contenuto originario.

Per reperire i link esistono appositi motori di ricerca come www.filestube.com, www.musi- candfiles.com, www.filez.com, www.rapidosearch.com, http://megadownload.net, www. searchshared.com ecc., ma in molti preferiscono seguire direttamente le community più attive. Ovviamente, a tal fine è necessario conoscere gli indirizzi dei rispettivi siti (forum o blog). Ricordiamo, però, che muovendosi nel mondo dei file hosting è molto facile imbattersi in film, videogiochi, musica e software protetti da copyright. Come sempre, non è il programma/ servizio che si utilizza ad essere illecito, quanto l’uso che se ne fa. Ecco perché bisogna prestare la massima attenzione a ciò che si scarica: un clic di troppo potrebbe costarci caro!


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