Ylenia Carrisi, massimo riserbo sulle indagini: parla la figlia del presunto killer


L’attenzione mediatica torna a concentrarsi sulla scomparsa di Ylenia Carrisi, nonostante da Albano e Romina sia stato richiesto un massimo riserbo sulle indagini. Si apre nuovamente la pista dell’omicidio messo in atto da Keith Jeperson? Ecco cosa sta succedendo.


Ylenia Carrisi, massimo riserbo sulle indagini

In questi anni sono state davvero tantissime le piste percorse circa la scomparsa di Ylenia Carrisi, avvenuta nel 1993 a New Orleans dove si era recata per scrivere un libro che raccontasse la storia di un noto musicista del luogo.

Albano avrebbe sempre avuto un rapporto conflittuale con la figlia proprio perché avrebbe visto un alone di distruzione attorno a lei tanto che, come lo stesso ha raccontato in più occasioni, si sarebbero rivelati vani i tentativi fatti per salvarla da quello che le è poi successo anche se continua ad essere avvolto dal mistero. Il tutto però non finisce qui.

Parla la figlia del presunto killer di Ylenia Carrisi

Tra le ipotesi riguardanti la scomparsa di Ylenia Carrisi troviamo sia il suicidio che il presunto omicidio della donna. A essere incolpato della sua probabile uccisione fu il seria killer Keith Jeperson, il quale nei mesi della scomparsa della figlia di Albano e Romina, confessò di aver ucciso tre donne e venne accusato anche della morte di Ylenia. Le accuse fatte all’uomo però non furono confermate anche per via dell’assenza del corpo della giovane, la cui scomparsa continua a essere un vero e proprio mistero.

A rompere il silenzio tempo fa è stata la figlia del presunto omicida di Ylenia Carrisi, ovvero Melissa Moore, intervistata dal settimanale Giallo.

“Quella notte uccise una donna”

Keith Jeperson nei giorni successivi alla scomparsa di Ylenia confesso di aver ucciso tre donne e nel suo camion venero trovati un pacco di sigarette che non appartenevano a lui e uno scotch. L’uomo giustificò la presenza delle sigarette affermando che probabilmente li aveva persi qualcuno delle persone ai quali aveva dato un passato essendo degli autostoppisti.

Ad essere convinta del fatto che il padre possa essere coinvolto nella morte di Ylenia Carrisi è la figlia di Keith Jeperson, Melissa Moore, la quale oggi lavora come avvocato. La donna intervistata dal settimanale oggi ha anche raccontato alcuni brutali episodi della sua infanzia affermando come Jeperson fosse disposto a uccidere anche lei: “Una sera mi chiese se volessi restare a dormire da lui. Rifiutai e la stessa notte uccise un’altra donna. A volte penso: cosa sarebbe successo se fossi rimasta?”. Questa continua dicendo anche: “Un giorno, quando avevo circa sei anni, andai insieme ai miei fratelli nel seminterrato per giocare e trovammo dei gattini. Mio padre afferrò i micetti, li appese per la coda alla corda del bucato e li uccise”.


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