Anna Falchi, avete mai visto la figlia fatta con l’ex Denny Montesi



Questo articolo in breve

Parla a cuore aperto, Anna Falchi, si lascia andare. Ha deciso di farlo in Radio, nella rubrica ‘Un giorno da Pecora’ su Rai Radio 1. I temi saranno sulle feste natalizie per poi passare al coronavirus, ma non poteva mancare l’argomento castità. Si inizierà, come dicevamo sulle feste, e sul perchè Anna Falchi non sia andata ancora a convivere assieme ad Andrea Ruggeri, attualmente impegnato nel partito di Forza Italia e nipote del conduttore televisivo Bruno Vespa. Lei afferma che la loro casa non sarà pronta prima di Natale. Vespa ci sarà? “Festeggeremo insieme, ma a giusta distanza”. Il punto è che il periodo è concitato, tra tamponi e ritardi nei lavori dovuti alla pandemia. Dunque si passa alla vita di coppia. I conduttori chiedono ad Anna Falchi se sta seguendo i consigli del virologo Fabrizio Pregliasco, ossia evitare rapporti sessuali per dribblare il contagio. E Anna Falchi, clamorosamente, conferma: “Anche per noi è così, tutto sospeso. Oggi come a marzo e aprile, ci vediamo con le dovute cautele. Ma quando andremo a vivere insieme…”, conclude maliziosa Anna Falchi.



Anna Falchi, avete mai visto la figlia?

Gli occhi sono identici: chiari, vivaci, incantevoli. I capelli biondo grano accarezzano con leggere onde le spalle di entrambe. E anche il sorriso si accende sul viso di mamma e figlia con la stessa intensità e frequenza, rendendole bellissime. «A volte la guardo e sembro io in miniatura. Se sfoglio l’album e mi rivedo da piccola, la somiglianza tra noi è impressionante: unica differenza è che lei è ancora più esile di quanto fossi io.

Ero così sottile che i compagni di classe mi chiamavano Olivia, come lo scheletro che avevamo nel laboratorio di Scienze», racconta Anna Falchi mentre posa orgogliosa e in esclusiva con la figlia Alyssa, nata nove anni e mezzo fa dalla relazione con l’imprenditore romagnolo Denny Montesi, dal quale si è separata quando la bimba era piccina. «Siamo in buoni rapporti e lei adora il suo papà», spiega Anna senza attendere l’ovvia domanda.

La bambina è perfettamente a suo agio davanti all’obbiettivo del fotografo. Balla, si muove con grazia, sembra sapere già cosa bisogna fare per la buona riuscita di una foto, tanto che è lei a suggerire alla mamma cosa fare, cosa indossare, come mettersi in posa. «Ha una vena artistica sviluppata: il suo sogno è quello di fare la regista. Al compleanno ha chiesto in regalo una telecamera con la quale ha girato un piccolo film. Protagonisti sono i suoi compagni di classe, la trama si dipana tra la vita nella casa sull’albero e la quotidianità di un gruppetto di amici. Il suo estro, la sua fantasia spiccata li esprime così e anche attraverso il disegno. È bravissima, lasciamelo dire.

Spesso dissemina per casa i suoi lavori, corredati da frasi tenere. L’altro giorno mi ha scritto su un foglietto: “Grazie per tutto quello che fai per me”. Mi sono commossa. Non a caso l’abbiamo soprannominata Alì Babà, perché di indole è dolce proprio come ‘nu babà», scherza Anna, mentre Alyssa improvvisa un balletto stando in bilico su una pila di libri. «È esuberante quanto me. È allegra, socievole e un po’ testarda. Bisticciamo pochissimo, l’unico punto sul quale io sono esigente e intransigente è la scuola. Vorrei che lei si concentrasse di più. Sotto questo profilo non siamo esattamente uguali», ride Anna.

«Io ero una secchiona formidabile, determinatissima, ordinata, una precisina. Ci tenevo molto a fare bella figura e se capitava che qualcosa andasse meno bene di come desideravo rimanevo così male da crucciarmi per ore. Alyssa è, per fortuna sua, un po’ più spensierata, e quando fa i compiti devo starle accanto come un vigile urbano per far sì che non si perda tra le nuvole». Anna è sempre stata molto concentrata sull’educazione e nella vita della figlia, seppur continuando a lavorare. «Ho scelto di diventare mamma da grande, avevo 38 anni. Avevo bisogno di vivere per qualcuno, di avere una missione nella mia esistenza che, fino a quel momento, girava praticamente intorno a me stessa. Ho sempre pensato che un figlio fosse il vero completamento di una donna. E, quasi 10 anni dopo, confermo tutto. Avevo ragione», afferma Anna. «La maternità mi ha dato equilibrio, forza, mi ha reso più riflessiva, meno istintiva. Non sono più la pazzerella di una volta. Mi ha anche reso più concreta e ha smussato certi miei spigoli caratteriali nordico-finlandesi, ereditati dalla mamma, anche se resto una donna che bada più ai fatti che alle parole. Le uniche che mi commuovono sono quelle che mi scrive Alyssa nelle letterine che mi fa trovare la sera».

Non solo quelle, a dire il vero. Anna sorride. «Durante la quarantena io sono stata a casa con mia figlia, mia mamma e i nostri due gatti. Alyssa non ha potuto incontrare il papà, che vive in Romagna, e io il mio fidanzato Andrea [Ruggieri, ndr]. Siamo legati da 9 anni e, seppur non abbiamo mai vissuto insieme, ci siamo sempre frequentati molto. Il lockdown ce l’ha impedito. Così, è capitato che con la bimba passassimo sotto le sue finestre per un salutino, o che lui mi recapitasse a casa una bottiglia di vino per fare un brindisi con mia madre a cena. Ci siamo sentiti moltissimo, ho scritto a lui e lui a me. Una sua lettera terminava così: “Non vedo l’ora che finisca tutto. Il virus peggiore è quello della solitudine”. Ho capito quanto sia stata dura per lui, da solo, e ho avvertito quanto ci siamo mancati l’un l’altra. Lo stacco forzato ci ha unito, tanto che ci è venuta voglia di andare a vivere insieme», confida. All’orizzonte di Anna si profilano altre belle novità: è in pole position per illuminare con la sua bellezza le mattine d’estate di Raiuno.

Un ritorno in Tv attesissimo, il suo, per chi la ama e, dopo tanto tempo, non vede l’ora di rivederla su una rete importante. «Mi piacerebbe moltissimo, ma preferisco incrociare le dita. Sono finlandese ma altamente scaramantica…». Durante questa quarantena Anna sembra aver scoperto l’elisir di eterna bellezza e linea. «Non prendo sole sul viso dal 2000, il che è un ottimo anti-age, e non amo i dolci: ed è la mia salvezza. I peccati di gola che mi concedo sono più che altro pane e mortadella, salame e formaggi, ma senza eccedere. La sera mangio poco, quasi nulla. E, mai come in questi giorni interminabili, ho fatto sport: tapis roulant ogni mattina e yoga con Alyssa. Ci mettiamo nella sua cameretta, tra la collezione delle bamboline L.O.L. e gli altri giochi, e facciamo esercizi. È anche questo un modo per rafforzare il nostro legame.

E lo stesso accade in cucina: io preparo e lei mi aiuta, issandosi su uno sgabello, con grembiule e matterello se dobbiamo stendere la sfoglia. È molto brava anche come cuoca. Un giorno ha voluto preparare lei, sia la tavola sia il pranzo, per me e la nonna. L’ho lasciata fare e mi ha sorpresa positivamente». Anna è piena di entusiasmo quando parla della sua bambina. «Me lo infonde lei. La vedo andare a letto con il sorriso e alzarsi contenta, per me questo significa molto. Vuol dire che è serena, che è circondata da persone che le vogliono bene, che vive in armonia. E quando sussurra: “Sei la mamma migliore del mondo”, mi sembra di volare».



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