La Casa di Carta, cinque cose che non conosciamo: tutti i dettagli sulla serie


La quarta stagione de La Casa di Carta ha riservato una lunga serie di colpi di scena che nessuno di noi avrebbe mai immaginato… ma in attesa che venga anche comunicata all’avvio della quinta stagione della serie spagnola, ecco che vengono svelate le cinque cose che ancora non conoscevamo de La Casa di Carta.


La Casa di Carta, le cinque cose che non conosciamo

La serie de La Casa di Carta è spopolata nel mondo anche alla messa in onda sulla piattaforma di Netflix. La prima stagione ha seguito un cammino un po’ più lento per esplodere poi dalla seconda stagione in poi con una lunga serie di colpi di scena che di volta in volta lasciano lo spettatore con il fiato sospeso. La banda composta dal Professore però ha dovuto fare i conti con il dolore per via della morte, una tristezza infinita che è stata trasmessa anche ai fedelissimi che seguono le loro avventure.

Ma quali sono le cinque cose che non sappiamo de La Casa di Carta? Innanzitutto, bisogno cominciare dal set della prima stagione e dire che questa non è stata girata dentro la Zecca di Spagna, dato che lo Stato non ha concesso alla produzione di girare alcune scene dentro l’edificio dovendosi così accontentare del Consiglio Superiore per la Ricerca Scientifica.

La malattia di Berlino

Al secondo, terzo e quarto della nostra classifica troviamo dei dettagli della serie che avrebbero potuto cambiare per sempre le sorti del Professore e della sua banda. Dunque, al secondo posto delle cose che non sapevamo troviamo il fatto che la serie doveva chiamarsi Los Desahciados e che il nome La casa de Papel è arrivata poco prima della messa in onda

Al terzo posto, invece, troviamo un qualcosa che avrebbe cambiato definitivamente la sorte dei personaggi… in quanto ognuno di loro doveva avere una malattia terminale, cosa che invece è stata modificata quasi subito, ma ecco che emerge il dettaglio sulla malattia d Berlino, miopatia di Helmer che, rullo di tamburi, non esiste.

Le banconote alla Zecca di Stato

Infine, l’ultimo ma non meno importante dettaglio riguarda le banconote che la banda del Professore ha stampato ne La Casa di Carta. La produzione ha usato un macchinario diverso da quello della Zecca ma ogni banconota comunque sia sarebbe stato stampato su un originale. Dunque, possiamo dire chela vera banda del Professore, ovvero gli autori della serie, non hanno lasciato davvero nulla al caso?


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