Pensioni aumento dell’importo, quando e per chi? Tutte le ultime notizie


Pensioni aumento dell’importo, ma per chi e quando? Le pensioni sembrano essere in questo momento sotto rimane in attesa di capire cosa accadrà nei prossimi mesi. Non si sa effettivamente che cosa accadrà dopo Quota 100 né tantomeno se questa sarà sostituita da altre misure quali quota 41 o quota 42.


Pensioni aumento dell’importo

Si è parlato anche di un possibile aumento dell’importo, ma in che modo avverrà e per chi? Una cosa è certa ovvero che coloro che dovranno ancora andare in pensione, dovranno sommare tutti i possibili contributi anche quelli figurativi che possono essere sfuggiti. Si parla infatti di contributi per ogni figlio che possono essere calcolati e che possono decretare un aumento. Nello specifico, per le donne che hanno dei figli e che hanno iniziato a lavorare prima del primo gennaio 1996 è previsto un bonus contributivo. Questo darebbe la possibilità di poter andare in pensione anticipatamente oppure di aggiungere questi mesi al monte contributivo, ottenendo in questo modo una pensione più corposa.

Bonus contributi per ogni figlio

Questo tipo di bonus che va richiesto direttamente all’INPS da alle donne ben 4 mesi di contributi per ogni figlio, fino ad un massimo di 12 mesi per 3 o più figli. Questi mesi di contribuzione spettano soltanto qualora le lavoratrici abbiano iniziato a lavorare dopo il primo gennaio 1996. Hanno possibilità quindi di accedere a questo bonus contributivo le donne lavoratrici che hanno il primo contributo versato in seguito al 1995.

Questo è quanto sancito dalla legge 335/1995. Possono usufruire di questo buono contributivo, anche le lavoratrici che possono optare anche per il computo nella gestione separata. Il bonus è anche valido per le lavoratrici che scelgono l‘opzione contributiva per il calcolo previdenziale perché hanno meno di 18 anni di contributi versati. Invece chi è escluso? Sicuramente tutte le donne lavoratrici che sono in possesso di una anzianità contributiva antecedente al primo gennaio 1996.

Congedo di maternità

Esiste anche un’altra possibilità ovvero quello relativo al congedo di maternità. La legge riconosce alle lavoratrici dipendenti il diritto dell’ accredito figurativo per quanto riguarda il periodo di congedo obbligatorio per maternità che corrisponde a 5 mesi. In realtà questo accredito avviene in modo automatico al momento dell’estensione obbligatoria dal lavoro. L’INPS riconosce in questo modo la contribuzione figurativa valida sia per la misura e anche per il diritto alla pensione. Cosa molto importante è la seguente, ovvero si possono accreditare anche i periodi di maternità che si sono verificati al fi fuori di un rapporto di lavoro, indipendentemente dal periodo in cui si è verificato l’evento. Esiste però un vincolo cioè che devono essere stati versati almeno 260 contributi settimanali effettivi ovvero 5 anni di contribuzione nell’arco della vita assicurativa.


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