Vladimir Putin ha annunciato con grande orgoglio che la Russia ha messo a punto il primo vaccino contro il nuovo coronavirus


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Il leader del Cremlino ha annunciato con grande orgoglio che scienziati russi hanno messo a punto il primo vaccino anti coronavirus al mondo. Tra i volontari che si sono sottoposti alla prima sperimentazione anche una delle sue figlie: «Ha avuto solo una leggera febbre», ha spiegato il leader.


Il farmaco porta il nome del primo satellite, Sputnik, con cui l’Urss nel 1957 divenne la prima potenza spaziale. Mosca ha fatto sapere che promette da settembre una produzione di 500 milioni di dosi all’anno. Scettici gli studiosi: «Solo propaganda, per un rimedio sicuro bisogna aspettare il 2021», avverte il virologo Pregliasco.

Il nome richiama il massimo successo della scienza sovietica: Sputnik, il primo satellite artificiale mandato in orbita intorno alla Terra nel 1957, quando l’Urss sopravanzo gli Usa nella corsa allo Spazio. Ora, dopo la conquista dell’immensamente grande, la corsa si dirige all’infinitamente piccolo, alla lotta a un virus che ha fermato il mondo, ma non è un primato meno importante.

Così Vladimir Putin ha annunciato con grande orgoglio che la Russia ha messo a punto il primo vaccino contro il nuovo coronavirus, chiamato Sputnik V. Il farmaco è stato elaborato dal Centro federale di ricerca per l’epidemiologia e la microbiologia N. F. Gamaleya, controverso in passato per usare i militari, non si , sa bene quanto “volontari”, per testare i nuovi preparati. Ma il leader russo assicura che il vaccino funziona, tanto che tra i primi a sperimentare il nuovo farmaco, ha sottolineato con enfasi, c’è anche una delle sue due figlie.

Non specifica quale, ma potrebbe trattarsi di Maria, endocrinologa, però alcuni non escludono possa essere anche Ekaterina, di professione giornalista e inserita nella macchina della propaganda del Cremlino. Quale sia delle due, Putin ribadisce: «Fidatevi di un padre. Come effetti collaterali ha avuto solo una leggera febbre dopo la seconda iniezione», spiega il padre, al potere da 20 anni e che potrebbe restarci fino al 2036 grazie a un discusso referendum da lui stesso promosso.

Il Presidente, che da anni si fa fotografare mentre fa mostra di muscoli e doti sportive, ha visto nella crisi mondiale 2020 innescata dalla pandemia da Covid-19, un’arma geopolitica ed economica straordinaria per affermare, come nel passato per lui luminoso dell’Urss, la supremazia di Mosca nel mondo: «Lo Sputnik I ha intensificato la ricerca spaziale in tutto il mondo», si legge nel sito ufficiale del vaccino. «Il nuovo vaccino russo contro il Covid-19 ha creato un “momento Sputnik” per la comunità mondiale», spiega il sito: in russo, inglese, cinese, arabo, spagnolo, portoghese e francese.

Ma l’Organizzazione Mondiale della Sanità resta cauta, assicura una “rigorosa revisione” sul farmaco e rimane perplessa per la registrazione avvenuta dopo soli due mesi di sperimentazioni, mentre normalmente serve una terza fase di test clinici che dura alcuni mesi e coinvolge migliaia di volontari. Mosca invece promette da settembre una produzione di 500 milioni di dosi all’anno: da almeno 20 Paesi sarebbero arrivate già ordinazioni. La corsa al vaccino, non è solo questione di scienza, ma ormai si tratta di un affare di geopolitica, mette la nazione produttrice in una posizione di forza rispetto ai Paesi che dovranno farne scorta.


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