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L’Allianz Stadium deserto, in una gelida notte di metà gennaio, non sarà il contesto più romantico ed evocativo possibile. Ma il solenne teatro in cui il vecchio e il bambino di gucciniana memoria si preser infine per mano facilmente sì.

Perché questa sera, a oltre due mesi di distanza dalla trasferta di Champions League contro il Ferencvaros, Giorgio Chiellini tornerà a far capolino tra i titolari di Andrea Pirlo. E al suo fianco, al centro della difesa assemblata per ricevere il Genoa negli ottavi di finale di Coppa Italia, potrebbe trovare posto Radu Dragusin. Il bambino o poco più, appunto dato che, rispetto al capitano bianconero, vanta la metà degli anni: 18 contro 36.

Lo strutturato centrale romeno, a dispetto di una prima porzione di stagione in cui ha dovuto fare i conti con la positività al Coronavirus, sta letteralmente bruciando le tappe: in età da Primavera, ha disputato le prime due giornate di campionato con l’Under 23 e quindi è stato aggregato in pianta stabile alla prima squadra, con cui ha esordito in Champions League a inizio dicembre di fronte alla Dinamo Kiev. Dieci giorni più tardi a Marassi ha festeggiato il primo gettone in campionato, proprio contro il Genoa.

La stessa avversaria che farà da contraltare nella notte, con ogni probabilità, del suo esordio dal 1′: totem della retroguardia come Danilo e Leonardo Bonucci hanno bisogno di tirare il fiato e il tecnico bianconero – che lo ha seguito in più occasioni da bordo campo a Vinovo la passata stagione in Primavera e che l’ha studiato a fondo in estate quando era stato nominato alla guida dell’Under 23 – si fida a occhi chiusi dell’ex Regal Bucarest. Così potrebbe regalargli un momento fiabesco, giusto alla vigilia della firma sul prolungamento di contratto (in scadenza in estate) fino al 2026.

Ma Dragusin non sarà il solo baby in rampa di lancio nella notte dell’Allianz Stadium. Anche Manolo Portanova vanta ampie possibilità di scendere in campo di fronte al Genoa, società che fatalmente rappresenta anche la sua destinazione di mercato: pochi giorni dopo averlo sfidato, infatti, il figlio d’arte si unirà al Grifone nell’ambito dell’operazione che porterà alla Continassa il cartellino di Nicolò Rovella.

E sognano l’esordio, nella seconda parte di gara, anche gli esterni brasiliani Lucas Rosa e Wesley ed il jolly offensivo Felix Correia (a proposito, Empoli e Pescara insistono per averlo in prestito a gennaio), elementi dell’Under 23 che – dopo un doppio tampone negativo, come da protocollo – si sono aggregati alla bolla della prima squadra. Anche per sopperire alle assenze di Nicolò Fagioli e Alessandro Di Pardo, convocati per la sfida al Sassuolo di domenica ma squalificati questa sera a causa delle ammonizioni patite nella finale di Coppa Italia di Serie C in estate proprio con l’Under 23. Loro non potranno esserci, a differenza di Dragusin. Il “bambino” nato il 3 febbraio 2002: a quella data il “vecchio” Chiellini, ormai a un passo dalla maggiore età, aveva già cumulato 10 presenze in Serie C con il Livorno e oltre 20 apparizioni in azzurro con le Nazionali giovanili.

«Arriva, non arriva. Eccolo!». La giornata d’attesa per Kevin Strootman tra i tifosi del Genoa si è chiusa ieri poco dopo le 18 quando il centrocampista olandese ha varcato le porte automatiche della sezione arrivi dell’aeroporto di Genova. Come Schone due anni fa, ma senza quella ressa che aveva travolto il giocatore. Sui social e in rete, però, tra i tifosi c’era apprensione per quello che può essere definito un vero colpo di mercato da parte del presidente Preziosi e del ds Marroccu, apprensione creata più che altro dalle parole di Villas-Boas che nei giorni scorsi sembrava paventare una possibile permanenza di Strootman al Marsiglia. Invece l’olandese, risolte le ultime pratiche burocratiche, è arrivato ieri con un volo privato in città e oggi sosterrà le visite mediche per poi iniziare a prendere confidenza con la nuova realtà.

Il centrocampista, finito ai margini delle scelte del tecnico del Marsiglia, ha voglia di mettersi in gioco e ritrovare il piacere della Serie A, un campionato che ben conosce, visto il precedente alla Roma: cinque stagioni segnate anche da infortuni ma non solo, come dimostrano i risultati ottenuti e l’amore dei tifosi giallorossi che non è venuto a mancare mai.«So dove sto andando, conosco bene la situazione – ha spiegato prima di partire -. Voglio tornare a sentirmi calciatore». Parole che suonano come musica per i tifosi rossoblù che con la vittoria di sabato hanno visto allontanarsi, seppur di poco, la zona retrocessione e ora sognano di non doversi più guardare dietro, ma solo davanti.

Quello di Strootman, però, non sarà l’unico movimento di mercato in entrata per la squadra di Ballardini. La concentrazione dei dirigenti rossoblù è ora rivolta alla caccia a un difensore centrale dopo che gli affari Vavro e Papastathopoulos non si sono concretizzati. Il nome più caldo è quello del camerunense Onguené, un giocatore di indiscusso valore e prestanza fisica, frenato però dal fatto che non ha mai giocato in Serie A.

L’altro obiettivo è quello di sfoltire per permettere al tecnico di allenare una rosa non extralarge. Basti pensare che nonostante la cessione di Micovschi alla Reggina (è ufficiale il prestito), e con 9 giocatori rimasti a Genova tra infortunati ed elementi non convocati, sono comunque 24 i calciatori che Ballardini porterà questa sera a Torino per sfidare la Juventus negli ottavi di Coppa Italia. Tra questi anche Caso e Males, entrambi in uscita, così come Scamacca (di proprietà del Sassuolo) sempre più al centro del mercato. Un possibile addio che se venisse concretizzato potrebbe aprire ancor di più le porte al ritorno di Piatek, che il Genoa continua a seguire.


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