Laura Torrisi ed il suo grande dolore


Questo articolo in breve

C’ è qualcosa che tormenta Laura Torrisi. Una malattia, rimasta segreta a lungo, dalla quale non si guarisce e che ha reso l’ex di Leonardo Pieraccioni una donna costretta ad affrontare periodicamente dolori lancinanti. «Ho fatto molti interventi chirurgici.


Dopo ogni operazione per un annetto sto meglio, ma poi la patologia si ripresenta», ha raccontato l’attrice, che ha da poco pubblicato il toccante libro autobiografico P.S. Scrivimi sempre, scritto a quattro mani con l’amica Sara Gazzi-ni, voce nota di Radio2.

Tutto nasce nel periodo del confinamento. Le due donne non possono incontrarsi come fanno ormai da tempo: cosi, per coltivare il loro rapporto, danno inizio a un lungo scambio di e-mail nel corso del quale si aprono alle confidenze più intime.

E Laura parla all’amica del calvario che vive da una dozzina d’anni. L’endometriosi pelvica è una delle patologie più invalidanti, a causa dei sintomi che la caratterizzano. Di recente è finita sotto i riflettori grazie alle testimonianze di personaggi famosi, come Guenda Goria e Giorgia Soleri, giovane modella e compagna di Damiano dei Maneskin (ne parliamo nel riquadro).

Ma quello della Torrisi è un racconto doloroso, che ben descrive la sofferenza vissuta dall’attrice sulla propria pelle. «Entrare e uscire dalla sala operatoria è destabilizzante», ha rivelato l’ex concorrente del Grande fratello. E poi ha aggiunto: «Sono stata aperta e chiusa così tante volte che ora non posso più subire tutte queste operazioni». La malattia, con la quale lei è costretta a convivere sia nella vita, privata sia nel lavoro, le è stata diagnosticata nel 2009. «Quando ero sul set de L’onore e il rispetto prendevo fino a sette antidolorifici al giorno!

Facevo fatica ad arrivare a fine giornata», ha spiegato Laura, che nella fiction con Gabriel Garko interpretava il ruolo di Carmela Di Venanzio. «È stata dura perché quando me l’hanno diagnosticata era già in uno stadio avanzato. Ho vissuto momenti brutti, anche se non mi sono ammalata di depressione. Non sapevo se avrei potuto avere figli e questa cosa mi ha atterrito’più di tutto», ha sottolineato la Tortisi. Poi, nel 2010, è arrivata Martina. nata dal rapporto con il regista de II ciclone, che ha diretto Laura nel film Una moglie bellissima-, una specie di miracolo per chi soffre di questa patologia.

Con la maternità lei ha ritrovato le forze per andare avanti e per combattere anche il dolore più insopportabile. Nel tempo ha imparato ad accettare questo destino, anche se la malattia continua a condizionare le sue giornate. «Nei momenti più bui ho chiesto un aiuto psicologico», ha rivelato lei. «Per quanto la famiglia e gli amici possano provare a capire, solo chi ha provato un dolore del genere può comprenderlo fino in fondo», ha confessato.

Il ginecologo che la segue è diventato ormai un amico di famiglia. Ma il sorriso resiste ancora sul suo volto, nonostante anche l’amore le abbia creato in passato tante sofferenze. Nel suo libro Laura me diverse», ha spiegato lei. «Non c’è solo quella fatta di botte, ma anche quella invisibile, quella psicologica. La mia vita è stata costellata da persone di questo tipo. Evidentemente ho una luce che attrae queste falene», ha ammesso la Torrisi.

Su questo argomento l’attrice catanese ha deciso di fare chiarezza, attraverso l’introspezione. «Mi sono pure chiesta che cosa si nascondesse dentro di me per attrarre soggetti del genere. Mi sono presa tempo per capire le motivazioni», ha spiegato la Torrisi. Ora Laura è single e aspetta il grande amore. E se non dovesse arrivare non sarebbe un problema. «Ho imparato la lezione», ha detto con fierezza, «ora sto bene anche da sola».


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