OTTO CITTÀ. Naturalmente le amebe non sono state messe di fronte agli algoritmi del commesso viaggiatore, ma a un problema equivalente: poste su un dischetto, potevano allungare i tentacoli alla ricerca di cibo in, per esempio, 64 cellette radiali che rappresentavano 8 città (v. foto sopra). Ogni città era composta da 8 cellette per simulare il giro del commesso viaggiatore: se per esempio l’ameba toccava la quinta celletta di una città, significava che quella città era stata visitata per quinta; le altre cellette della stessa città allora venivano illuminate per bloccare l’ameba, che così poteva toccare ogni città una volta sola, proprio come il commesso viaggiatore (quando l’esperimento comprendeva meno di 8 città, le cellette in eccesso venivano escluse).
Come riporta la rivista Royal Society Open Science, le amebe hanno risolto il problema con buona approssimazione e soprattutto in modo efficiente: all’aumentare del numero delle città (da 4 a 8), i tempi impiegati aumentavano linearmente anche se la complessità del problema cresce esponenzialmente. Sono prestazioni paragonabili a quelle dei computer: secondo i ricercatori, imitando il loro metodo si potranno sviluppare nuovi software per la soluzione di problemi complessi.