Sei milioni a letto con l’influenza Virus meno pesante ma insidioso


Con il meteo che un giorno prevede temporali e l’altro sole e 30 gradi all’ombra nonostante sia quasi novembre è già “allerta” influenza. L’inverno prima o poi arriverà ed ecco che milioni di italiani si preparano ad affrontare una delle sue più insidiose conseguenze: l’influenza. Saranno circa 200, tra virus influenzali e simil-influenzali, a costringere a letto molti degli italiani. Ed ecco che sorge una domanda: che influenza farà? «A oggi la stagione influenzale in arrivo non sembra essere pesantissima – annuncia Fabrizio Pregliasco, virologo, ricercatore del dipartimento di Scienze biomediche per la salute dell’Università degli Studi di Milano e direttore sanitario I.R.C.C.S. Istituto Ortopedico Galeazzi – con un numero di casi leggermente sotto la media.


Ci aspettiamo di avere circa 6 milioni di influenzati, con un’incidenza leggermente inferiore rispetto agli scorsi anni. A questi 6 milioni che saranno colpiti da vera influenza, vanno poi aggiunti altri 8 milioni di cittadini che contrarranno gli altri virus simil- influenzali». Il ceppo di quest’anno si distingue, infatti, da tutte le altre forme parainfluenzali per la presenza di tre caratteristiche: insorgenza brusca della febbre oltre i 38°; presenza di almeno un sintomo sistemico come dolori muscolari o articolari; presenza di un sintomo respiratorio, quali tosse, naso che cola, congestione nasale e mal di gola.

Nonostante quest’anno si stimi, dopo un biennio di forte incidenza, una stagione influenzale meno pesante per la popolazione generale e con dati nella media, i virus che colpiranno gli italiani saranno più insidiosi. «Si sono diffuse – continua Pregliasco – due nuove varianti dei virus, H3N2 e H1N1 che oltre ad avere una maggior capacità diffusiva, sono quelle forme influenzali che possono provocare maggiori severità e un più alto rischio di complicanze ». Ma come si comportano gli italiani in caso di influenza? Una ricerca condotta da Assosalute, l’Associazione nazionale farmaci di automedicazione che fa parte di Federchimica, delinea alcuni dei comportamenti più comuni. La maggioranza degli italiani, il 55%, dichiara di assumere un comportamento corretto in caso di influenza: si mette a riposo, assume farmaci di automedicazione e contatta il medico solo se dopo 3 giorni non nota un miglioramento.

La percentuale di coloro che sanno come è bene comportarsi è più alta tra le donne (61,7%) rispetto agli uomini (48,5%).L’indagine permette di delineare alcune caratteristiche degli influenzati italiani. Gli iper-apprensivi sono soprattutto uomini (18,4% contro il 15% delle donne) e, in caso di influenza, contattano subito il medico o addirittura si recano al pronto soccorso. Gli stakanovisti invece trascurano l’influenza e sono il 22,4% degli italiani (24,6% tra gli uomini e il 20,2% tra le donne). I disinformati poi si affidano al consiglio di amici e parenti o anche ad internet. Un atteggiamento molto diffuso tra gli uomini e in particolare per l’8,8%, rispetto all’1,2% delle donne. «Anche se non è un comportamento rischioso per la propria salute, recandosi dal medico o al pronto soccorso ai primi sintomi influenzali, si rischia di intasare il servizio e infettare gli altri – osserva Pregliasco – Detto ciò è importante non fare mai gli eroi ed è corretto sia che si tratti di influenza che di patologie simil-influenzali, assumere i farmaci di automedicazione per attenuare i sintomi e seguire l’andamento della malattia.

Fondamentale però leggere sempre il foglietto illustrativo senza mai esagerare nelle dosi per azzerare i sintomi, altrimenti si fa il gioco del virus, rischiando che non passi e aumentando il rischio di eventuali complicanze. Poi se dopo 3 giorni di riposo e cura con i farmaci di automedicazione l’influenza non passa allora è il caso di rivolgersi al medico di base. Mentre è sempre meglio diffidare del passaparola».


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