TUTTI CATTIVI Eccoci. Abbiamo visto le prime due puntate del nuovo ambaradan. Limiteremo gli spoiler alla seguente considerazione: il più buono c’ha la rogna. Oh, in Suburra son tutti cattivi come la peste e, infatti, sia Borghi (Aureliano) che la Gerini (Sara Monaschi) spiegano: «Pensavamo di mettere un po’ di ironia nei nostri personaggi ma qui… non c’è niente da ridere». E a ben guardare non hanno davvero tutti i torti. Roma e dintorni vengono descritti come una sorta di Gomorra (ops…) italiana, i personaggi son tutti sozzi nell’animo e si sporcano la coscienza per questioni di potere e tornaconto personale.
Questa seconda stagione appare (almeno nei primi due episodi) più strutturata della prima: i dialoghi funzionano meglio, gli intrecci pure, le atmosfere sono “profonde”. A un certo punto salta fuori una tematica molto poco battuta in questo periodo (qui sarcasmo): quella dell’immigrazione selvaggia. A Ostia arrivano circa 500 disperati e la responsabile di una Onlus (la Gerini) si fa brillare gli occhi e dice a un Alto (e avidissimo) Prelato: «Son 35 euro al giorno per ciascuno di loro, prendiamoceli noi!». E se li prendono. In qualche modo Suburra serve un assist a Salvini. Soddisfazione anche per tutti quelli che pensano che il Vaticano sia a sua volta infestato dai corrotti. Sarà così? Boh, del resto questa è solo fiction…
BUONA POLITICA L’altro tema trattato è quello della buona politica (anche qui sarcasmo). Un candidato al Campidoglio dalle immacolate intenzioni (Filippo Nigro, alias Amedeo Cinaglia), prima convince i romani a votarlo per la sua purezza, poi si scopre viscido e fetente come un sorcio. E se sui clericali corrotti magari qualche spettatore rischia di risentirsi, sui politici capite bene che è un plebiscito di «che schifo! Vergogna! È tutto un magna magna! » . Totale: Suburra 2 piacerà assai, la prima stagione è stata vista in tutto il mondo, in questa i personaggi “evolvono”, da Spadino (Giacomo Ferrara), a Lele (Eduardo Valdarnini) fino aSamurai (Francesco Acquaroli, che in realtà stronzo era nella prima stagione e stronzo rimane pure nella seconda, quindi evolve per modo di dire). Come in tutte le serie “avvelenate” come questa ci saranno molti morti, anche prestigiosi, e alla fine di ogni puntata vi domanderete «ma Roma è davvero così?». Il qui scrivente lo ha «pensato a voce alta» e la sua romanissima vicina di poltrona in sala ha risposto così: «Avoja, è pure peggio, questi almeno so’ bei ragazzi…». Buona visione.