Orrore in famiglia: Monia Bortolotti cerca di soffocare il figlio


Monia Bortolotti, una giovane mamma di appena 26 anni, è stata arrestata con l’accusa di aver soffocato i suoi due figli di soli 2 e 4 mesi. Inizialmente, i decessi dei due neonati erano stati attribuiti alla “morte in culla”, ma la procura ha riaperto il caso dopo aver sospettato che la donna avesse ucciso volontariamente i suoi figli. Inoltre, è emerso che già un mese prima della morte del secondo neonato, la donna aveva tentato di ucciderlo, senza successo.


La ricostruzione degli incidenti

La morte della prima figlia di Monia Bortolotti fu catalogata come “morte in culla”, ma la donna stessa confessò su Facebook di sentirsi in colpa per averla fatta dormire di lato sui cuscinetti troppo morbidi. Dopo la nascita del secondo figlio, Mattia, la donna si recò in ospedale raccontando che il neonato si era ingozzato e andato in apnea durante una poppata. Tuttavia, i medici esclusero la sindrome della morte in culla per asfissia e confermarono che il bambino era perfettamente sano. Purtroppo, Mattia morì circa un mese dopo. La mamma dichiarò di essersi addormentata allattandolo e di averlo schiacciato accidentalmente, ma l’autopsia rivelò che la causa della morte era l’asfissia meccanica acuta da compressione del torace.

I sospetti dei pediatri e psichiatri

Durante il mese che Monia Bortolotti trascorse in ospedale, i pediatri notarono alcuni atteggiamenti sospetti della donna e consigliarono alla famiglia di non lasciarla mai sola con il bambino. Infatti, lo psichiatra dell’ospedale rilevò segni di squilibrio nella giovane mamma. Nonostante ciò, la famiglia tentò di assistere Monia organizzando dei turni, ma alla fine tutto fu vano.

La vicenda ha sconvolto l’opinione pubblica e sollevato numerose domande sulle possibili cause che hanno portato Monia Bortolotti a commettere un gesto così terribile.


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