Pizzo al Castello delle Cerimonie, il fratello di Don Antonio (e zio di Donna Imma) indagato: «5mila euro richiesti dalla camorra»


Il rinomato grand hotel “La Sonrisa” di Sant’Antonio Abate, celebre come il “Castello delle cerimonie”, figura tra le molteplici attività commerciali vittime dell’escalation criminale del nuovo clan del rione Moscarella di Castellammare di Stabia. Questo clan è stato recentemente colpito da una massiccia operazione di polizia e Dda di Napoli, che ha portato all’emissione di undici misure cautelari, decimando le file del gruppo malavitoso.


Il Blitz: Un Decisivo Colpo alla Criminalità Organizzata

La vasta operazione ha visto il debellamento parziale del clan Onorato, con l’arresto di chiave figure, inclusi il presunto capo Michele Onorato, che dirigeva le operazioni dal carcere di Frosinone. Tra gli arrestati figurano anche membri della sua famiglia, compresi i suoi due figli e la moglie, implicata nella gestione delle finanze del clan, oltre a diversi suoi luogotenenti.

Nel corso del blitz, il nome de “La Sonrisa” emerge drammaticamente come uno dei principali obiettivi del clan, essendo stata oggetto di richieste estorsive per cinquemila euro. Un membro della storica famiglia Polese, Sabato Polese, è stato identificato come un possibile colluso nelle attività illecite, complicando ulteriormente la reputazione dell’hotel.

Il Pizzo al ‘Castello delle Cerimonie’

Sabato Polese, durante un incontro in un bar locale, avrebbe rivelato informazioni riguardanti un’indagine in corso, dimostrando così la sua connessione con le attività criminali del clan. Questo gesto di favoreggiamento ha portato alla sua accusa di favoreggiamento aggravato, con la polizia che ha acquisito prove video dell’estorsione in atto.

Le Vittime del Clan: Un Elenco Inquietante

Oltre alla Sonrisa, numerose altre attività sono state soggette a minacce e estorsioni, con richieste che variavano da 1.500 a 12.000 euro. L’influenza del clan si estendeva anche a città vicine come Pompei, dimostrando un ampio raggio d’azione e un’intimidazione profonda nei confronti degli imprenditori locali.

Un ristoratore, già vessato da un altro clan, ha riportato di essere stato minacciato di morte, con i criminali che gli hanno detto chiaramente: “Domani vengono a prendere i soldi, noi la gente la facciamo soffrire, non l’ammazziamo”. Questa testimonianza sottolinea la brutalità e la spietatezza del clan Moscarella nel mantenere il controllo attraverso il terrore.

Il continuo dilagare del crimine organizzato in queste regioni sottolinea la necessità di risposte giuridiche e di sicurezza più efficaci per proteggere cittadini e imprenditori dalle grinfie della criminalità.


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