Dopo momenti di intensa apprensione, si è conclusa positivamente la ricerca di Ramona Zinta, 39 anni, di origine lettone, di cui si erano perse le tracce da martedì 2 aprile. La donna, impiegata presso la pizzeria “La Pescarella” a Ginosa, in provincia di Taranto, era scomparsa lasciando preoccupati figlio, amici e parenti. Il figlio, apparendo nella trasmissione “Chi l’ha visto?”, ha condiviso il dolore e l’ansia per la mancata presenza della madre, ricordando l’ultimo contatto: “Mi ha detto ti aspetto al lavoro, mi aveva pure lavato la camicia, ma non l’ho trovata”.
Immediatamente è scattata una mobilitazione generale per le ricerche, con il sindaco di Ginosa, Vito Parisi, che ha coordinato un tavolo di emergenza insieme a carabinieri, polizia locale e associazioni di protezione civile per organizzare le operazioni di ricerca. “Oggi pomeriggio ho convocato in Comune il tavolo di coordinamento tecnico… Le ricerche sono in corso“, ha comunicato il sindaco.
La scomparsa di Ramona aveva generato un appello urgente per la sua ricerca, fornendo dettagli specifici sulla sua persona e sull’ultima volta che è stata vista, vicino alla pizzeria dove lavorava. Fortunatamente, un video di sorveglianza l’ha ripresa in una zona non lontana dal luogo di lavoro, mostrandola in stato di confusione. Questo ha aiutato nei successivi sforzi di ricerca che hanno visto l’impiego anche di cani molecolari.
La comunità ha tirato un sospiro di sollievo il giovedì 4 aprile, quando è stata diffusa la notizia che Ramona Zinta è stata finalmente ritrovata. La donna è stata localizzata e soccorsa a pochi chilometri dal punto della sua scomparsa, grazie a una segnalazione di avvistamento che ha permesso il suo ritrovamento. Presentatasi in caserma in stato confusionale, è stata successivamente trasferita in ospedale per sottoporsi agli accertamenti necessari. Le sue condizioni di salute, fortunatamente, appaiono buone.
Il sindaco ha esultato per il lieto fine della vicenda: “Una bella notizia. Ramona Zinta è stata ritrovata… Adesso sarà sottoposta agli accertamenti del caso per verificare le sue condizioni di salute”. Questo evento ha ricordato l’importanza della solidarietà comunitaria e dell’efficienza nelle operazioni di ricerca, dimostrando come la collaborazione e l’azione tempestiva possano portare a esiti positivi anche nelle situazioni più critiche.
