Champions League della squadra capitolina. Oggi De Rossi occupa il secondo posto tra i calciatori con più partite nella Roma, alle spalle dello stesso Totti. Presenza dominante nel cuore del centrocampo per quasi due decenni, De Rossi ha ufficialmente ereditato la fascia di capitano da Totti a seguito del suo ritiro nel maggio del 2017. È stato anche campione del mondo in maglia azzurra nel 2006 e con l’Italia ha giocato 117 volte, realizzando 21 reti. Ha partecipato a tre Mondiali. Il calcio ostenta ancora componenti illogiche difficili da spiegare, anzi il suo bello è che resta una delle poche zone franche della nostra società in cui sopravvivono l’irrazionale, la passione, l’emotività allo stato puro. Spesso la squadra del cuore è l’unica cosa cui restiamo fedeli tutta la vita e la cerimonia della partita è un rito antico, per tanti versi misterioso, che affonda le radici nella notte dei tempi. La reazione dei tifosi è per tanti versi comprensibile: con l’addio dell’ex Capitan Futuro si spegne l’ultimo barlume di romanticismo e i principi di una fede (calcistica) vengono meno. L’ormai ex capitano giallorosso ha incassato dal club, non considerando i bonus, 56 milioni di euro netti, con uno stipendio medio, tra il 2004 e il 2019, pari a 3,74 milioni di euro. A confronto con il cachet di altri giocatori, si direbbero briciole, ma non per la Roma. Che ha i conti in rosso. Il tifo è per sua natura passionale, ma i bilanci delle società di calcio se non sono razionali sono destinati al fallimento.