Pensioni ultim’ora, il vero obiettivo del Governo è quota 41
Negli scorsi mesi, il governo sembra aver acconsentito ad alcune richieste in materia di pensionamento e tra queste ci sarebbe la proroga per opzione donna e ape sociale, andando così a favorire le categorie che in genere sono le più penalizzate. Nonostante si tratti di una misura particolarmente ben accetta, quota 100 si pone come una misura che va a penalizzare alcune categorie di lavoratori e questo è un aspetto che è stato sottolineato più volte dai sindacati. Ad essere maggiormente penalizzati sono le donne e fanno davvero fatica a raggiungere il requisito contributivo per via delle carriere discontinue. Questo stesso problema si andrebbe a verificare con quota 41 dove effettivamente gli anni di contributi sono 3 in più rispetto a quelli che sono richiesti per quota 100, ma non c’è alcun limite anagrafico.
I sindacati quindi hanno chiesto più volte in queste ultime settimane di poter correggere la misura che è stata già attuata alcuni mesi fa, ovvero quota 100 e rinunciare a quota 41. Stando a quanto è emerso, quest’ultima potrebbe arrivare soltanto nel 2022 sempre che il governo resti quello attuale e che le risorse possano permettere la realizzazione del progetto iniziare. Quota 100 quindi avrebbe una data di scadenza che è il 31 dicembre 2021, poi a partire dal primo gennaio 2022 potrebbe essere sostituita da quota 41 per tutti.
” Il sistema del pensionamento anticipato con quota 100 permette di anticipare l’uscita da 62 anni di età e con 38 anni di contributi”, è questo quanto sottolineato da Carmelo Barbagallo della UIL il quale vorrebbe dialogare con il governo su queste due misure quali quota 100 quota 41. La sua proposta sarebbe quella di rendere strutturale quota 100 ma ponendo alcuni correttivi che possono togliere le penalizzazioni a specifiche categorie di lavoratori.