Addio a Matteo Russo, giovane infermiere di 32 anni trovato morto dalla moglie nella loro casa



La comunità di Villorba è stata colpita da un grave lutto con la scomparsa improvvisa di Alberto Pivato, infermiere di 32 anni, profondamente rispettato e amato per il suo dedizione nel campo delle cure palliative. Alberto è tragicamente deceduto ieri sera a causa di un infarto intestinale, lasciando la comunità e la sua famiglia in profondo dolore. La notizia della sua morte è stata scoperta dalla moglie Beatrice, anche lei infermiera, che lo ha trovato senza vita nella loro abitazione.



La carriera di Alberto è stata caratterizzata da un profondo impegno verso il benessere dei pazienti. Ha iniziato il suo percorso professionale come Operatore Socio Sanitario, successivamente ampliando le sue competenze iscrivendosi alla facoltà di Infermieristica presso l’Università degli Studi di Padova. Dopo aver completato gli studi a Treviso, Alberto ha proseguito la sua formazione specializzandosi in Psicologia con un Master focalizzato sull’assistenza psicologica ai pazienti terminali.

Alberto, dopo un periodo di servizio presso la Casa dei Gelsi fino al 2023, aveva deciso di lavorare come infermiere freelance, continuando a fornire assistenza indispensabile ai pazienti e supporto alle loro famiglie. La sua improvvisa scomparsa ha lasciato un vuoto profondo non solo nella vita della sua giovane famiglia—composta dalla moglie Beatrice e dalla figlia Ginevra, ma anche tra i suoi genitori, la sorella Sara e un’ampia rete di amici e colleghi.

Il dolore e l’affetto della comunità si sono manifestati subito, con molti che hanno espresso il loro sostegno alla famiglia colpita da tale tragedia. La cerimonia funebre si terrà giovedì 2 maggio, alle ore 16:00, presso la Casa delle Cerimonie della Casa Funeraria Ivan Trevisin situata in Viale Felissent, Villorba. Successivamente, si svolgerà una cremazione privata, rispettando il desiderio di discrezione espresso dalla famiglia. La prematura scomparsa di Alberto Pivato è un triste promemoria della fragilità della vita e dell’importanza del sostegno comunitario nei momenti di dolore.



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