Giuliana De Sio, ladri in casa: l’amara scoperta al rientro dalle vacanze


Amaro rientro per dalle vacanze per Giulia De Sio che ha deciso di raccontare sul social cosa abbia trovato in casa l’attrice una volta aperta la porta di ingresso. Il messaggio della De Sio è pino di rabbia e la sorpresa amara che riguarda il furto che è stato fatto durante la sua assenza. Ecco le immagini della casa invasa dai ladri.


Giuliana De Sio: ladri in casa

Non è la prima volta che i ladri prendono di mira personaggi famosi o le loro case, basti pensare quello che nel 2019 è successo a Lorella Boccia mentre si trovava insieme al marito quando hanno subito una rapina in strada, o più semplicemente al furto che Diletta Leotta ha subito nella sua casa di Milano poco dopo essersi allontanata dall’abitazione insieme al suo ex compagno Daniele Scardina.

Adesso è il turno di Giuliana De Sio che, al rientro dalle sue vacanze, ha trovato la casa messa soqquadro dai ladri, i quali non hanno lasciato dietro sé nemmeno una stanza dell’abitazione.

Il messaggio pieno di rabbia di Giuliana De Sio

L’attrice, dopo l’amara scoperta in casa, ha deciso di rompere il silenzio e pubblicare una foto che attesta il modo in cui casa sia stata messa soqquadro da parte di alcuni ladri, anche se ancora non è ben chiaro cosa sia stato rubato in casa di Giuliana De Sio.

A ogni modo, Giuliana De Sio insieme alla foto pubblicata sui social ha scritto il seguente commento: “Al rientro dal mare. Deliziosa sorpresa. Casa svaligiata. Simpatica rapina nel mio appartamento…”.

I giorni di vita dopo il Coronavirus

Ricordiamo che Giuliana De Sio è stata una delle prime artiste a raccontare del contagio da Coronavirus e il modo in cui ha vissuto la quarantena, lontana da tutto e tutti, insieme alla paura derivante appunto dal malessere.

Giuliana De Sio, come riportato anche da Che News, parlando del contagio da Covid-19 e sulla quarantena ha rilasciato la seguente dichiarazione alla stampa: “È stata lunga e terribile. L’isolamento è una cosa che non si può immaginare. Stare chiusi a chiave dentro una stanza da soli, a combattere con un respiro che c’è e non c’è, con l’ossigeno, il fatto che nessuno entra nella stanza. Entrano un attimo per farti una flebo per un minuto, poi si resta soli per le successive 48 ore. Ma ne sono uscita bene sia fisicamente che psicologicamente, o almeno facciamo finta che sia così”.


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