Puzza di ammoniaca nell’acqua in bottiglia: messaggi di Giulia Tramontano alla famiglia



La storia di Giulia Tramontano, la giovane donna che è stata tragicamente uccisa durante il settimo mese di gravidanza dal suo fidanzato, sembra non avere mai fine. Le recenti scoperte emerse dall’esame autoptico sul corpo della ragazza aprono nuove porte verso una verità ancor più oscura. Oltre alle 37 pugnalate inflitte da Impagnatiello, il suo fidanzato, e ai tentativi di bruciarla e occultare il cadavere, emergono dettagli inquietanti di un avvelenamento.



Veleno Multiplo e Spaventosi Messaggi

Inizialmente, si era pensato a un avvelenamento con del topicida, una sostanza che è stata rinvenuta nel sangue di Giulia e del suo non ancora nato bambino. Tuttavia, le ultime notizie rivelano che Impagnatiello aveva in mente un piano ancora più macabro. Oltre al veleno per topi, il suo arsenale comprendeva ammoniaca e cloroformio.

L’Ammoniaca nell’Acqua Avvelenata

Durante il periodo dell’avvelenamento, Giulia aveva inviato numerosi messaggi alla sua famiglia, esprimendo sensazioni di spossatezza e disagio. Ora, questi messaggi assumono un significato sinistro. “Mi sento drogata”, “Ho dormito molto male, mi sento una pezza”, e soprattutto: “L’acqua che abbiamo preso puzza terribilmente di ammoniaca.” Quest’ultimo messaggio, inviato il 9 dicembre scorso, è particolarmente sconvolgente. La madre di Giulia aveva consigliato a sua figlia di eliminare l’acqua sospetta, pensando che fosse deteriorata. Ma la verità era ancora più inquietante: l’acqua era stata deliberatamente contaminata con ammoniaca da Impagnatiello, nel suo tenebroso tentativo di avvelenare Giulia.

Il Cloroformio e i Sintomi di Malessere

Il cloroformio, invece, era stato acquistato da Impagnatiello usando un nome falso. Aveva creato un’email e un conto PayPal falsi, ritirando la sostanza presso una filiale della Gls di Paderno Dugnano, impersonando una persona chiamata Andrea Valdi. L’utilizzo del cloroformio potrebbe spiegare la sensazione di malessere e stanchezza che Giulia aveva vissuto durante quei mesi. I sintomi da avvelenamento da cloroformio erano esattamente quelli descritti dalla giovane donna nei suoi messaggi: “Mi sento drogata”, “Sono spossata”, e altri. Questi sintomi non erano in linea con l’avvelenamento da topicida, il quale non avrebbe causato tali sensazioni.

La verità dietro questa tragica vicenda continua a emergere lentamente, rivelando dettagli sempre più scioccanti. La giustizia sta facendo il suo corso, ma il mistero e l’orrore che circondano la morte di Giulia Tramontano rimarranno a lungo nella memoria di tutti coloro che seguono questa storia.



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