Mattia Giani deceduto in campo a seguito di un malore. Il padre dichiara: «Assenza di medico, faremo causa».



La tragica scomparsa di Mattia Giani, giovane calciatore di 26 anni, ha scosso la comunità di Castelfiorentino e sollevato gravi interrogativi sulla tempestività e l’adeguatezza dei soccorsi. Dopo aver subito un malore in campo, la famiglia ora chiede risposte e giustizia.



Il Tragico Evento e la Risposta dei Soccorsi

Durante una partita di calcio di Eccellenza a Campi Bisenzio, Mattia Giani ha accusato un malore improvviso. Nonostante la presenza di un massaggiatore del suo team, Castelfiorentino, che ha tentato immediatamente la rianimazione, e l’aiuto di un’infermiera tra gli spettatori, la situazione è rapidamente peggiorata. Il padre di Mattia, Sandro Giani, presente allo stadio, ha espresso grave preoccupazione per l’assenza di un medico sul campo e per i tempi di arrivo dei soccorsi.

La prima ambulanza, secondo le dichiarazioni del padre, è arrivata sul posto senza un medico a bordo solo dopo 15 minuti dall’incidente. Un secondo veicolo, questa volta con un medico a bordo che ha potuto utilizzare un defibrillatore, è arrivato successivamente, ma purtroppo era troppo tardi per salvare il giovane.

Reazioni e Dichiarazioni Ufficiali

L’evento ha suscitato una profonda commozione nella comunità sportiva locale e un cordoglio generalizzato, con il club di Empoli che ha espresso il proprio dolore per la perdita. Tuttavia, al di là del dolore, emergono domande severe riguardo la prontezza e l’efficacia dell’intervento di emergenza.

L’ASL locale ha risposto alle accuse spiegando che l’ambulanza è arrivata in otto minuti, conformemente ai regolamenti della FIGC, che richiedono la presenza di un medico sul campo o di un’ambulanza equipaggiata. Il club Lanciotto, ospitante la partita, ha affermato che i medici erano effettivamente presenti sul campo come da normativa.

La Ricerca della Verità e le Azioni Legali

La famiglia Giani, devastata ma determinata, ha annunciato l’intenzione di presentare una querela per fare piena luce sulle circostanze della morte di Mattia. “Siamo distrutti ma ora vogliamo la verità,” ha dichiarato Sandro Giani al Corriere della Sera, esprimendo la necessità di comprendere completamente la catena di eventi che ha portato alla tragedia.

La questione solleva importanti riflessioni sulla sicurezza nei campi sportivi e sull’adeguatezza delle normative vigenti relative ai soccorsi medici in eventi sportivi, sottolineando la necessità di una possibile revisione delle procedure di emergenza per prevenire future tragedie.

In conclusione, mentre la comunità piange la scomparsa di un giovane atleta promettente, l’attenzione si sposta ora verso le indagini e le possibili implicazioni legali che seguiranno, con la speranza che la tragedia di Mattia Giani possa portare a miglioramenti significativi nella sicurezza sportiva e nei protocolli di emergenza.



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