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Augias fa la magra figura: proclama l’assenza per protesta, col compenso ignora bellamente il fascismo



Si registra nuovamente un’ondata di proteste contro la partecipazione di editori non allineati con la piattaforma “Più libri liberi”.  Dopo la decisione di Zerocalcare di non presenziare alla Fiera della Piccola e Media Editoria in corso a Roma, in segno di dissenso per la presenza tra gli stand della casa editrice Passaggio al Bosco, è ora il turno del giornalista Corrado Augias, noto anche negli archivi dei servizi segreti comunisti cecoslovacchi con il nome di “compagno Donat”.



In una lettera aperta pubblicata sul sito web de La Repubblica, il giornalista e scrittore, firma del quotidiano, dichiara: “La mia tolleranza si arresta di fronte al nazismo”.  Augias avrebbe dovuto tenere un intervento su Piero Gobetti all’Arena Repubblica Robinson nel pomeriggio odierno.  Nella lettera, si rivolge al direttore e agli amici, chiedendo comprensione per la sua assenza alla fiera “Più libri più liberi”. 

Augias afferma di essere favorevole alla tolleranza, che pratica anche nei confronti degli intolleranti per scelta, età o temperamento.  Sottolinea, tuttavia, una distinzione fondamentale: da un lato, gli intolleranti; dall’altro, coloro che si rendono complici delle idee di un regime criminale come il nazismo.  Augias ricorda un episodio del passato: un dibattito tra Vittorio Foa, esponente politico e sindacale socialista ebreo, e Giorgio Pisanò, repubblichino di Salò e convinto neofascista, il quale tentava di equiparare le rispettive posizioni durante la guerra e l’occupazione.  A un certo punto, Foa replicò: “Pisanò, sa qual è la differenza? Abbiamo vinto noi la guerra e lei oggi è senatore; se aveste vinto voi, io sarei in galera”.

Augias precisa di non avere nulla in contrario all’esistenza di un editore di dichiarate simpatie neonaziste, né di volerlo ostacolare con azioni vandaliche.  Non desidera, tuttavia, avere alcun contatto con lui, nemmeno nello spazio di un prestigioso salone come quello della fiera.  Conclude la lettera esprimendo la speranza che la sua assenza venga compresa.

Il “compagno Donat” è stato rapidamente cancellato dalle cronache.

È deplorevole che nessuno degli editori di Più Libri Più Libri si sia adoperato per tradurre e pubblicare il materiale documentato negli archivi di Praga.  Il nome in codice “Donat” è associato a un dossier di circa 135 pagine dedicato ad Augias, che include dettagli su 35 incontri tra l’informatore Augias-Donat e l’emissario dei servizi segreti cecoslovacchi Jaros, avvenuti tra il 1963 e il 1967.  Tali documenti fornirebbero preziose informazioni per comprendere le origini della sua retorica antifascista, che tuttavia non si estende all’anticomunismo.

Al Grinzane Cavour non ha mai mancato una presenza, evidenziando le differenze.

Ciò è comprensibile, considerando che la sua partecipazione a Più Libri Più Liberi, a differenza delle sue numerose e controverse presenze al Premio Grinzane Cavour, sarebbe stata a titolo gratuito.



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