La scelta della scuola primaria di Magliano, un piccolo comune in provincia di Grosseto, di modificare il testo di una canzone da far cantare ai bambini durante la recita di Natale ha sollevato un acceso dibattito. La decisione di eliminare qualsiasi riferimento religioso dalla versione italiana di “Jingle Bells”, intitolata “Din Don Dan”, è stata oggetto di critiche e discussioni tra genitori e membri della comunità.
La controversia è emersa nei giorni scorsi, quando i giornali locali hanno riportato la notizia della modifica. La nuova versione del testo recita: “La renna al polo Nord, scampanellando va, le strenne porterà a tutti i bimbi buoni e dalle alpi al mar, i bimbi di quaggiù aspettando quei doni che regala il buon Natal”. Nella versione originale, invece, la frase finale includeva il nome di Gesù: “i bimbi di quaggiù aspettando quei doni che regala il buon Gesù”.
La decisione di rimuovere il nome di Gesù dalla canzone è stata motivata dalla volontà di mantenere la laicità dell’istituto. Tuttavia, non tutti i genitori hanno accolto con favore questa scelta. Lisa Valenti, una madre di famiglia, ha espresso le sue preoccupazioni attraverso un post su Facebook, dove ha condiviso una foto del testo modificato. Nel suo messaggio, ha scritto: “Mi domando se sia veramente laico censurare Gesù o semplicemente discriminatorio. Scegliere un brano nato laico era troppo difficile? Inclusione a pena dell’esclusione, abbiamo perso la strada di casa”.
La scuola ha successivamente chiarito, tramite i rappresentanti e le insegnanti, che la modifica del testo non è soggetta a revisione e che la canzone proposta rimarrà così com’è, senza il riferimento a Gesù, come riportato da MaremmaOggi. Questo ha ulteriormente alimentato il dibattito sulla questione della laicità nelle scuole e sull’importanza delle tradizioni culturali e religiose.
Anche il sindaco di Magliano, Gabriele Fusini, ha preso posizione sulla vicenda, sottolineando che la laicità non implica l’eliminazione delle tradizioni. “Faremo un presepe grande, ben visibile, per ricordare che il Natale è dialogo, cultura e accoglienza”, ha affermato, evidenziando l’importanza di mantenere vive le tradizioni locali.
La notizia ha attirato anche l’attenzione di alcuni esponenti politici, tra cui l’europarlamentare toscana della Lega, Susanna Ceccardi. Quest’ultima ha commentato l’accaduto definendolo “grave” e ha denunciato un fenomeno che si ripete ogni anno. “Sotto la maschera della cosiddetta ‘laicità’, si tenta di espellere Gesù dal Natale, trasformando una festa che appartiene alla nostra storia in un generico cartone animato con renne e pupazzi”, ha dichiarato, parlando di “forzatura ideologica”.
Ceccardi ha proseguito affermando che “chi cancella il Natale cristiano non costruisce integrazione: crea solo smarrimento”. Ha poi sottolineato come la nostra identità sia radicata in duemila anni di storia europea e che rinunciare a queste tradizioni non rappresenta un segno di rispetto, ma piuttosto di debolezza. Ha espresso gratitudine verso le famiglie che hanno avuto il coraggio di protestare e ha lodato il sindaco Fusini per la sua difesa delle tradizioni attraverso la realizzazione di un presepe pubblico.
La questione sollevata dalla modifica del testo della canzone ha messo in evidenza le tensioni esistenti tra la laicità e le tradizioni religiose, non solo a Magliano, ma in molte altre comunità italiane. Mentre alcuni sostengono che la laicità debba prevalere e che le istituzioni educative debbano rispettare tutte le fedi, altri ritengono che sia fondamentale mantenere vive le tradizioni culturali e religiose che hanno forgiato l’identità della società.



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