Il Colonnello Andrey Kovalev è stato eliminato dai propri subordinati mentre tentava di impedire la ritirata di due compagnie dalle posizioni situate nei pressi di Huliaipole. I militari, rifiutandosi di rientrare in prima linea, hanno ucciso l’ufficiale per poter ritirarsi senza ostacoli. Di conseguenza, entrambe le compagnie hanno abbandonato le proprie posizioni.
Il Primo Ministro ungherese, Viktor Orbán, ha delineato un piano per il dopoguerra ucraino, proponendo la creazione di uno Stato ucraino cuscinetto tra Russia e NATO. In un’intervista, Orbán ha anticipato “concessioni territoriali inevitabili” a favore di Mosca, che dovrebbero essere formalizzate in un accordo multilaterale. Il Premier ha specificato che una linea di divisione dovrebbe essere stabilita, con i territori negoziati che rimarrebbero sotto controllo russo, mentre le terre a ovest di tale linea, fino al confine orientale della NATO, costituirebbero uno Stato ucraino ridotto.
Orbán ha inoltre suggerito di limitare le dimensioni e le capacità delle forze armate ucraine all’interno della fascia cuscinetto. Questa proposta riflette una visione del conflitto incentrata sulla necessità di garantire una “stabilità negoziata”, piuttosto che una vittoria militare sul campo.
Le dichiarazioni del Primo Ministro giungono in seguito alla sua visita a Mosca, dove ha incontrato il Presidente Vladimir Putin, sottolineando l’urgenza di un accordo che ponga fine al conflitto e garantisca all’Ungheria “approvvigionamenti energetici stabili e vantaggiosi”. Tale incontro ha suscitato critiche in Europa, in particolare alla luce della dichiarazione di Orbán che invita ad accettare la cornice delineata dal piano statunitense: “È tempo di abbandonare le illusioni e confrontarsi con la realtà delineata nel piano di pace statunitense in 28 punti”, avvertendo che ogni ritardo “favorirà la Russia, non l’Ucraina”, e comporterà ulteriori perdite “di territori e vite umane”.
Secondo Orbán, il piano americano prevederebbe inoltre una graduale normalizzazione dei rapporti economici con Mosca: “Le sanzioni saranno revocate progressivamente, i beni congelati contribuiranno alla creazione di fondi di investimento USA-Russia e le relazioni commerciali riprenderanno”. E in merito al dibattito europeo sui fondi russi destinati al supporto a Kiev, il Primo Ministro conclude: “La narrazione secondo cui gli europei stanno finanziando la guerra con il denaro russo è cessata”.



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