Controcopertina

Sedicenne si toglie la vita con la cintura dei pantaloni: ritrovato davanti al computer, si esplora il ruolo di una challenge social



In una drammatica serata alla vigilia di Pasqua a Roseto degli Abruzzi, una famiglia romena perfettamente integrata nella comunità locale è stata sconvolta dalla perdita del proprio figlio sedicenne, nato in Italia. Questa tragica vicenda si apre con la scoperta del giovane, denominato Antonio per preservarne l’identità, trovato senza vita dal fratello minore di 12 anni. Il ragazzo, studente modello e appassionato di tecnologia, è diventato vittima di un apparente gioco online conosciuto come #BlackoutChallenge, che lo ha portato a strangolarsi con la cintura dei pantaloni.



La famiglia, ignara degli eventi in corso nella cameretta del ragazzo, si trovava nel salotto di casa, quando l’urlo del fratello minore ha rotto la tranquillità della serata. Nonostante i tempestivi soccorsi e il tentativo di rianimazione durato oltre quaranta minuti, ogni sforzo si è rivelato inutile. Le indagini immediate sul posto, condotte dai carabinieri e dal medico legale, non hanno rilevato segni di violenza, portando a classificare il gesto come volontario, sebbene il giovane non avesse lasciato alcuna lettera di addio.

La Procura di Teramo, guidata dalla pm Francesca Zani, ha avviato un’inchiesta per induzione al suicidio, volgendo l’attenzione alla pericolosa sfida diffusa sui social media. È stata disposta l’analisi degli apparecchi elettronici del ragazzo per investigare ulteriormente sulla sua possibile partecipazione al Blackout Challenge e per cercare di comprendere meglio le circostanze che hanno condotto a questa tragedia.

Antonio era conosciuto come un eccellente studente e un promettente talento nel campo della tecnologia, lontano dal mondo dei giochi online pericolosi. La notizia della sua morte ha lasciato la comunità locale e la scuola in stato di shock, con insegnanti e compagni che lo descrivono come un ragazzo eccezionale, con un brillante futuro davanti a sé. La dirigente scolastica, Daniela Maranella, ha espresso incredulità e sconcerto di fronte a una vicenda così tragica, che ha colpito uno dei migliori studenti dell’istituto.

In quest’ora di profondo dolore, il sindaco di Roseto, Mario Nugnes, ha condiviso il suo sgomento con la comunità, sottolineando l’impatto devastante di questa perdita. La città considera la possibilità di dichiarare il lutto cittadino in occasione del funerale del giovane, in segno di rispetto e vicinanza alla famiglia colpita.

Questa tragedia riaccende i riflettori sui pericoli dei giochi e delle sfide virali online, sollecitando una riflessione urgente sull’importanza della sorveglianza digitale e dell’educazione ai media per proteggere i giovani dalle insidie nascoste dietro lo schermo. La comunità di Roseto degli Abruzzi, unita nel dolore, ora attende risposte dalla giustizia, sperando che l’inchiesta possa offrire chiarezza su questo evento tragico e prevenire futuri episodi simili.



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