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Il figlio di Rino Tommasi, Guido, parla dell’eredità del padre e della storica vittoria di Jannik Sinner a Wimbledon, ricordando la passione del grande telecronista per il tennis



La storica vittoria di Jannik Sinner a Wimbledon ha suscitato emozioni profonde e ricordi indelebili per molti appassionati di tennis, tra cui Paolo Bertolucci, che ha voluto dedicare un pensiero speciale a chi non c’è più. Durante la telecronaca su Sky, l’ex campione e capitano di Coppa Davis ha ricordato figure importanti del mondo del tennis italiano, tra cui il celebre giornalista e telecronista Rino Tommasi, scomparso lo scorso gennaio all’età di 90 anni.



Rino Tommasi, per decenni la voce inconfondibile del tennis in Italia, è stato un punto di riferimento per generazioni di appassionati, grazie al suo stile unico e alle sue celebri analisi. La sua assenza si è fatta sentire in modo particolare in occasione del primo trionfo di un tennista italiano nel torneo più prestigioso al mondo, un evento che il giornalista veronese avrebbe sicuramente amato raccontare.

Il figlio di Rino Tommasi, Guido, ha espresso gratitudine per il ricordo del padre durante la trasmissione. Parlando al Corriere della Sera, ha dichiarato: “È stato quasi naturale che tutti pensassero a mio padre in quel momento. Voglio ringraziare Elena Pero e Paolo Bertolucci per averlo ricordato durante la telecronaca.” Il 60enne Guido ha sottolineato quanto fosse profonda la passione del padre per il tennis, una passione che ha spesso messo davanti a tutto il resto.

Uno degli aneddoti più citati in queste ore riguarda una frase famosa di Rino Tommasi: “Non ho paura di morire, ho paura che da morto non saprò chi ha vinto Wimbledon quell’anno.” Questa battuta, che racchiude l’essenza del suo carattere e del suo amore per lo sport, è stata ricordata da molti come simbolo della sua dedizione al lavoro e alla sua disciplina. Guido ha commentato: “In quella frase c’è tutto lui. Era quasi ossessionato dal tennis e da Wimbledon, come se fosse più importante di qualsiasi altra cosa.”

La vittoria di Jannik Sinner rappresenta un momento storico per il tennis italiano, ma anche un’occasione per riflettere sull’eredità lasciata da figure come Rino Tommasi. Guido ha sottolineato quanto suo padre avrebbe ammirato il giovane campione altoatesino: “Jannik gli sarebbe piaciuto tantissimo, soprattutto per la sua educazione. Il giocatore preferito di mio padre era Stefan Edberg, non solo per le sue abilità tecniche ma anche per il modo in cui si comportava. Jannik è molto simile: un personaggio asciutto che viene valorizzato dal racconto.”

Con una punta di ironia e malinconia, Guido ha aggiunto: “Jannik sarebbe stato il figlio che non sono stato io: quello più forte di tutti a tennis. Mio padre era molto competitivo e se c’era anche solo una persona più brava di me, per lui ero scarso.” Riferendosi alla storica vittoria di Sinner a Wimbledon, Guido ha immaginato come suo padre avrebbe reagito: “Penso che non ci avrebbe capito niente. Nei suoi 30 anni da telecronista non c’è mai stato un test emozionale così forte. Probabilmente avrebbe perso un po’ la brocca.”

La figura di Rino Tommasi rimane centrale nella memoria collettiva degli appassionati di tennis italiani. La sua voce ha accompagnato momenti indimenticabili dello sport, dal tennis alla boxe, rendendo immortali incontri leggendari. La sua scomparsa ha lasciato un vuoto difficile da colmare, ma il ricordo delle sue parole e della sua passione continua a vivere attraverso le testimonianze di chi lo ha conosciuto e amato.

La vittoria di Jannik Sinner a Wimbledon rappresenta non solo un traguardo storico per il tennis italiano, ma anche un momento di riflessione su quanto lo sport possa unire generazioni e creare legami profondi. Il pensiero rivolto a Rino Tommasi durante la celebrazione del successo di Sinner è la prova tangibile dell’impatto che il grande giornalista ha avuto sul mondo dello sport e su chi lo ha seguito con passione.



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