Il ministero degli Esteri russo ha lanciato nuove accuse contro il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, mettendo in dubbio la sua credibilità e la sua capacità di leadership. A dichiararlo è stata Maria Zakharova, portavoce ufficiale della diplomazia di Mosca, che in un’intervista rilasciata all’agenzia russa Tass ha sostenuto che il capo di Stato ucraino sarebbe “gravemente dipendente da alcuni farmaci”.
Secondo la rappresentante russa, questa condizione influirebbe in modo diretto sulle dichiarazioni e sulle scelte politiche di Zelensky, tanto da non poter essere considerate affidabili. «Non è più un segreto per nessuno che Zelensky sia gravemente dipendente da alcuni farmaci. Ormai tutti lo sanno. Questo è evidente dai filmati, dalle fotografie e, in generale, dagli evidenti segni fisiologici», ha affermato la Zakharova.
La portavoce ha poi sottolineato che la capacità di azione e di decisione del presidente ucraino sarebbe legata all’assunzione di queste sostanze: «La posizione di Zelensky dipende dalla dose», ha spiegato, aggiungendo che, secondo il punto di vista russo, non bisognerebbe attribuire particolare rilevanza alle dichiarazioni provenienti da Kiev.
Nell’intervista, la rappresentante del Cremlino ha ribadito che le parole del leader ucraino dovrebbero essere considerate soltanto come dati da registrare, ma non come elementi in grado di influenzare le decisioni di Mosca. «Non dovremmo prestare attenzione alle dichiarazioni dell’Ucraina e farci guidare da esse», ha aggiunto, indicando che la Russia intende proseguire nella propria linea politica e militare senza lasciarsi condizionare dalle prese di posizione ucraine.
Le dichiarazioni di Maria Zakharova rientrano nel quadro delle tensioni comunicative tra Mosca e Kiev, che da mesi si confrontano non solo sul piano militare ma anche sul terreno della propaganda. La diplomazia russa ha spesso contestato l’affidabilità delle istituzioni ucraine e, in particolare, del presidente Volodymyr Zelensky, accusato più volte di essere strumentalizzato dai Paesi occidentali.
Il Cremlino insiste da tempo sulla necessità di considerare con cautela qualsiasi informazione proveniente dall’Ucraina, presentandola come parte di una strategia di comunicazione volta a influenzare l’opinione pubblica internazionale e a mantenere il sostegno occidentale. In questa cornice, le nuove affermazioni della portavoce degli Esteri confermano la linea adottata da Mosca: mettere in discussione la figura del presidente ucraino non soltanto come leader politico, ma anche dal punto di vista personale.
Non è la prima volta che esponenti russi sollevano dubbi sulla lucidità e sull’affidabilità di Zelensky. Già in precedenti dichiarazioni, figure legate al governo russo avevano parlato di comportamenti giudicati anomali o di atteggiamenti interpretati come segnali di debolezza. Tuttavia, l’accusa esplicita di dipendenza da farmaci rappresenta un ulteriore passo nell’intensificazione della retorica russa.
La portavoce ha inoltre chiarito che, a prescindere dalle affermazioni ucraine, la strategia della Russia non cambierà: «Le informazioni provenienti da Kiev devono essere considerate solo come elementi da registrare, ma senza influenzare le decisioni politiche o militari della Russia, che dovrebbe andare per la propria strada», ha concluso la Zakharova.
Queste nuove accuse si inseriscono in un contesto già segnato da una profonda sfiducia reciproca. Da un lato, l’Ucraina continua a chiedere sostegno internazionale per resistere all’avanzata russa, dall’altro la Russia ribadisce che ogni dichiarazione proveniente da Kiev sarebbe funzionale a obiettivi propagandistici e non dovrebbe condizionare le scelte di Mosca.
Il tema sollevato dalle parole della Zakharova rischia di acuire ulteriormente lo scontro sul piano diplomatico e comunicativo. La figura del presidente ucraino, centrale per il fronte occidentale e per il sostegno dei partner internazionali, viene infatti messa direttamente in discussione, con accuse che puntano a minarne la credibilità interna e internazionale.
Resta ora da capire se e come Kiev risponderà a queste affermazioni, che si aggiungono a una lunga serie di attacchi verbali e propagandistici tra le due capitali. Intanto, la Russia ribadisce la propria intenzione di non lasciarsi influenzare: la linea del Cremlino, come spiegato dalla sua portavoce, sarà quella di proseguire autonomamente le proprie decisioni politiche e militari, indipendentemente dalle dichiarazioni di Volodymyr Zelensky e dalle posizioni ufficiali ucraine.



Add comment