Un dramma stradale ha sconvolto la comunità di Lancenigo di Villorba, in provincia di Treviso, dove lunedì pomeriggio ha perso la vita Diego Lapaine, 71 anni, ex vicepreside dell’Itis “Fermi” e docente di matematica al liceo “Da Vinci”. L’uomo, noto in città anche per la passione verso il ciclismo, è stato travolto da una Fiat 500 guidata da un ragazzo di 18 anni senza patente.
Il giovane, Jose Reynaldo Alberto, originario di Cuba e da poco maggiorenne, si trovava alla guida dell’utilitaria della madre. Subito dopo lo schianto ha chiamato la donna in lacrime, dicendo: “Mamma, ho fatto un casino”. La madre, Jessica De la Caridad Reynaldo Miranda, 34 anni, rischia ora di dover rispondere in sede civile per “incauta vigilanza”, a meno che non riesca a dimostrare che il figlio le abbia sottratto le chiavi a sua insaputa.
Il pubblico ministero Davide Romanelli ha disposto il sequestro della vettura e della bicicletta. Gli accertamenti mirano a chiarire la dinamica precisa dello scontro. Secondo le prime ricostruzioni, il ragazzo avrebbe preso le chiavi mentre si trovava con la madre a casa di amici sudamericani. Intorno alle 16.40, percorrendo via Trento in direzione Fontane, avrebbe perso il controllo del veicolo che, a velocità superiore ai 100 km/h, ha invaso la corsia opposta investendo in pieno Lapaine.
L’impatto è stato devastante: il corpo del docente è stato sbalzato per dieci metri, finendo nel giardino di un’abitazione, mentre la bicicletta da corsa si è conficcata contro una recinzione. Gli agenti della polizia locale hanno evidenziato che l’auto ha sbandato all’altezza di un dosso, ma è stata la velocità, unita all’inesperienza di guida, a rendere inevitabile lo schianto.
Il 18enne, sotto shock, è risultato negativo ai test per alcol e droghe. Il suo legale, Fabio Crea, ha spiegato al Corriere della Sera: “Il diciottenne è sotto choc, sta chiuso nella sua camera senza parlare e continua a piangere. Dell’incidente non ricorda nulla, ha solo una nebbia in testa che non gli permette di fare mente locale”.
La madre ha ribadito che il figlio non aveva mai mostrato comportamenti simili: “La donna dice che il figlio non ha mai fatto una cosa del genere e non ne capisce la ragione. È un dramma nel dramma. Ora attendiamo le determinazioni della Procura di Treviso”, ha aggiunto l’avvocato.
Jose, arrivato in Italia da poco per ricongiungersi con la madre, non studiava e non aveva ancora trovato un’occupazione. Vivevano a Mogliano Veneto, lungo il Terraglio, dove la donna si era stabilita dopo un matrimonio con un cittadino trevigiano.
Il dolore della famiglia Lapaine è enorme. La moglie e i figli, Erica e Tommaso, hanno ricevuto un messaggio di cordoglio dalla madre del ragazzo: “Vorremmo chiedere perdono alla famiglia della vittima”, ha dichiarato Jessica.
La comunità trevigiana è rimasta profondamente colpita. I vicini hanno descritto la donna come una persona riservata e corretta. Nel frattempo, il governatore del Veneto Luca Zaia ha espresso cordoglio e dure parole contro la piaga degli incidenti stradali: “Non possiamo assoggettarci a questo bollettino di guerra. Io sono a favore degli spot shock su Internet, che si tornino a esporre le auto incidentate e le foto dei tremendi danni conseguenza dei sinistri, anche quando non sono mortali”.
La Procura continuerà a indagare, valutando anche una perizia cinematica. Non è previsto, al momento, che venga eseguita l’autopsia sul corpo della vittima. Se sarà confermata la velocità elevata e la guida senza patente, per il giovane la situazione giudiziaria potrebbe aggravarsi ulteriormente.
Resta intatto il ricordo di Diego Lapaine, descritto come un insegnante appassionato, stimato da colleghi e studenti, ma soprattutto come marito e padre affettuoso, la cui vita è stata spezzata in una tragedia che ha sconvolto l’intera comunità.



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