Macron tira fuori l’idea di una forza UE-USA per l’Ucraina, ma la Russia? Niente, manco ci pensa a starci dentro: “A che serve un patto di pace che il Cremlino manco vuole sentire nominare?”
Maria Zakharova, la portavoce del Ministero degli Esteri russo, è stata chiarissima: le truppe straniere in Ucraina come parte di un accordo di pace, per Mosca, nemmeno si possono nominare. “Non esiste, non ne vogliamo parlare, punto.” Queste più o meno le sue parole, e non è che abbia lasciato molto spazio all’immaginazione.
Mercoledì, direttamente dal Forum economico di Vladivostok, la Zakharova ha detto ai giornalisti che la Russia non prenderà in considerazione nessuna forza di sicurezza internazionale in Ucraina, in nessuna salsa. Proprio zero, manco a parlarne davanti a un caffè. “Per noi qualsiasi intervento straniero in Ucraina è fuori discussione e mette a rischio la sicurezza,” ha sbottato.
Poi ha pure aggiunto, in modo abbastanza secco, che l’Occidente farebbe meglio a risparmiarsi il fiato: “La prossima volta che pensano di parlare di queste cose, si ricordino prima la posizione della Russia.” Insomma, un bel muro tirato su senza tanti complimenti.
Come se non bastasse, la Zakharova ha pure lanciato una frecciatina sulla situazione in Ucraina, dicendo che, visti i danni subiti da Kiev, la Commissione Europea sta praticamente facendo a gara con sé stessa per vedere chi la spara più grossa. E intanto le forze russe continuano a prendersi pezzi dell’est e perfino della regione di Dnipropetrovsk, che non è proprio dietro l’angolo.
Queste dichiarazioni arrivano a stretto giro dal summit di Parigi, quello organizzato da Macron con tanto entusiasmo: c’era Zelensky di persona, Sanchez pure, mentre Trump e Meloni si sono collegati da remoto (perché ormai va di moda lo smart summit, no?).
Macron ha detto che dalla riunione sono uscite delle “garanzie di sicurezza” per Kiev, pronte da attivare il giorno che si firmerà la pace. Peccato che, se la Russia non ci sta – e non ci sta proprio – tutte queste garanzie rischiano di essere aria fritta. Belle parole, magari, ma se non c’è anche Mosca al tavolo, chi le fa rispettare?



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