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Italia, nuova base per i caccia F35: pioggia di polemiche in Parlamento, “Miliardi buttati per la guerra”



Trapani-Birgi è stata designata come sede del nuovo centro internazionale per l’addestramento dei piloti di caccia F-35, diventando una delle installazioni militari più innovative in Europa. L’annuncio è stato ufficializzato da Nino Minardo, presidente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati, nel corso di una recente audizione parlamentare.



La struttura siciliana sarà gemella della Luke Air Force Base in Arizona, negli Stati Uniti, attualmente il principale polo per la formazione dei piloti di jet stealth F-35. Questo progetto rappresenta un importante rafforzamento della collaborazione tra Italia e USA nell’ambito della difesa e della sicurezza internazionale.

L’aeroporto militare di Trapani-Birgi ospiterà simulatori di volo all’avanguardia, aree dedicate alla formazione teorica e hangar specializzati per la manutenzione degli aerei. Il centro sarà destinato alla formazione di piloti non solo italiani, ma anche provenienti da Paesi alleati.

L’investimento previsto supera i 200 milioni di euro e coinvolgerà imprese locali, generando nuove opportunità di lavoro nel territorio. L’obiettivo è trasformare Trapani in un riferimento europeo nel settore aeronautico militare, valorizzando anche le infrastrutture già presenti.

Secondo Minardo, la scelta di Trapani-Birgi è dettata da una strategia ben precisa: “un sito ideale per posizione geografica, condizioni meteo favorevoli e capacità logistiche già sviluppate”. Il progetto si inserisce nel più ampio percorso di modernizzazione delle Forze Armate italiane, con l’F-35 come elemento tecnologico centrale.

Il nuovo polo sarà integrato nella rete della NATO e garantirà standard formativi comuni per i piloti dell’Alleanza Atlantica, assicurando un adeguamento alle complessità operative crescenti dell’utilizzo degli F-35, dal Mediterraneo al Medio Oriente.

La presenza di una struttura di questo livello in Sicilia avrà inoltre rilevanti effetti diplomatici e industriali, aumentando il ruolo dell’Italia nei programmi militari internazionali e consolidando il Mezzogiorno come piattaforma strategica per la sicurezza euro-mediterranea.

I lavori per la realizzazione potrebbero partire già nel 2026, con l’obiettivo di mettere in funzione il centro entro il 2028. Nel frattempo, continueranno le consultazioni tra Ministero della Difesa, Aeronautica Militare e partner internazionali per definire con precisione gli aspetti tecnici e operativi.

Con questo progetto, Trapani-Birgi si appresta a diventare un punto nevralgico della sicurezza globale, rafforzando le capacità dell’Aeronautica italiana e contribuendo alla preparazione delle future generazioni di piloti delle forze armate occidentali.



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