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La mamma che ha segretamente bullizzato la figlia online per un anno: ecco perché lo ha fatto



Ha finalmente raccontato come sono iniziati i messaggi anonimi 😲



Kendra Licari ha preso di mira la propria figlia con migliaia di messaggi crudeli prima che la verità venisse a galla.

Una madre del Michigan ha deciso di raccontare perché ha scelto di perseguitare e molestare di nascosto, per oltre un anno, la propria figlia tredicenne, lasciando senza parole chiunque abbia seguito il caso.

Nel 2021, Lauryn Licari aveva iniziato a ricevere numerosi messaggi minacciosi e offensivi da un numero anonimo. Anche il suo fidanzato, Owen McKenny, era nel mirino dello stesso mittente misterioso. I due adolescenti, spaventati e confusi, non riuscivano a capire chi potesse odiarli a tal punto.

Col passare dei mesi, la situazione peggiorò. Non solo messaggi su telefono, ma anche post offensivi sui social, scritti da qualcuno che si fingeva un loro coetaneo. Lauryn e Owen erano convinti di essere vittime di bullismo da parte di un compagno di scuola.

Secondo quanto riportato da Cosmopolitan, in certi giorni i ragazzi ricevevano fino a 12 messaggi e notifiche al giorno. Un flusso così insistente da diventare impossibile da ignorare.

Pur di aiutarli, la madre di Lauryn, Kendra, si era messa in prima fila, collaborando con la mamma di Owen, con la scuola e persino con le forze dell’ordine locali di Beal City, Michigan. Quando la situazione non migliorò, venne coinvolto perfino l’FBI.

Le indagini rivelarono che chi si nascondeva dietro i messaggi utilizzava una VPN per mascherare la propria posizione. Nonostante gli ostacoli digitali, l’FBI riuscì a rintracciare l’origine delle molestie: era Kendra stessa.

Quando fu smascherata, Kendra venne arrestata. Inizialmente tentò di difendersi, sostenendo che era stato uno dei ragazzi a inviare i messaggi. Ma, sotto interrogatorio, confessò di essere lei la responsabile.

Nel 2023 si dichiarò colpevole di due capi d’accusa per stalking ai danni di minori. La pena massima prevista era di cinque anni di carcere. Nell’agosto 2024 venne rilasciata in seguito a un patteggiamento, che le impedisce però di avere contatti con la figlia.

Fino a poco tempo fa, Kendra non aveva mai spiegato chiaramente le sue motivazioni. Lo ha fatto solo di recente, nella docu-serie Netflix Unknown Number: The High School Catfish, dove ha raccontato la sua versione.

Nella serie, Kendra ha detto che non fu lei a mandare i primissimi messaggi: quelli facevano credere che Owen stesse per lasciare Lauryn. Tuttavia, ammise di aver proseguito in seguito, con l’intenzione – almeno inizialmente – di capire davvero chi fosse il colpevole.

Ha spiegato:
“I messaggi per un po’ si sono interrotti, poi sono ricominciati. Nella mia testa mi chiedevo: ‘Quanto dobbiamo ancora lasciare che vada avanti? Cosa devo fare come madre?’”

“Volevo arrivare alla verità. È lì che ho iniziato a scrivere io stessa messaggi a Lauryn e Owen.”

Kendra sosteneva di sperare che i ragazzi condividessero quei messaggi con gli amici, così da rintracciarne l’origine. Ma ammise anche che, una volta iniziato, non fu più in grado di fermarsi.

Ha ricordato come il suo comportamento fosse rapidamente degenerato:
“Ero partita con l’idea di voler delle risposte, poi è diventato un vortice, una palla di neve che cresceva. Non sapevo più come fermarmi. In quei momenti ero qualcun’altra. Mentalmente stavo malissimo. Era come se portassi una maschera, non riconoscevo nemmeno me stessa.”

Oggi Kendra esprime rimorso e vergogna. Nella docu-serie ha detto di sentirsi devastata per le scelte compiute, e di aver deluso profondamente la sua famiglia.

Lauryn, d’altra parte, ha raccontato quanto sia stato doloroso perdere la fiducia nella madre. Confessa però di sentire ancora il desiderio di ricostruire quel legame:
“Vivere senza quel rapporto mi fa soffrire. Penso che ricostruirlo ci aiuterebbe entrambe. Io la amo più di ogni altra cosa.”

La docu-serie Netflix Unknown Number: The High School Catfish è ora disponibile in streaming, offrendo agli spettatori uno sguardo più diretto su questo caso sconvolgente e sulle sue conseguenze emotive.



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