Si è spento a 89 anni Robert Redford, leggenda del cinema americano, attore, regista e produttore. La sua vita, oltre al successo sul grande schermo, è stata segnata da due matrimoni, grandi amori e profonde tragedie familiari, con la perdita di due dei suoi figli. Accanto a lui, fino all’ultimo, la moglie Sibylle Szaggars, conosciuta negli anni Novanta, e la sua famiglia: due figli e sette nipoti.
Nato nel 1936 a Santa Monica, Redford ha lasciato un segno indelebile nella storia di Hollywood con film che hanno fatto epoca, da Butch Cassidy a La stangata, da Il grande Gatsby a La mia Africa. Fondatore del Sundance Film Festival, rimane uno dei volti più iconici e influenti della settima arte.
Il primo matrimonio con Lola Van Wagenen
Il primo grande amore di Redford fu Lola Van Wagenen, storica e attivista conosciuta a Los Angeles nel 1957 e sposata un anno dopo a Las Vegas. Dal matrimonio nacquero quattro figli: Scott, Shaun, James e Amy.
La coppia visse un dolore straziante poco dopo la nascita del primogenito Scott, morto in tenera età a causa di una sindrome infantile. Nonostante la tragedia, la famiglia continuò a crescere: nacquero Shaun, James e nel 1970 Amy, l’ultima figlia della coppia.
Il legame tra Redford e Lola si incrinò negli anni Settanta. Nel 1982 la giornalista Shirley Eder scrisse che i due vivevano già separati da tempo, e nel 1985 arrivò il divorzio ufficiale. In quel periodo entrambi si dedicarono all’attivismo: Lola co-fondò il Consumer Action Now (CAN), organizzazione educativa senza scopo di lucro, mentre Redford si impegnò in battaglie ambientaliste, tra cui l’opposizione alla costruzione di una centrale nello Utah.
Il matrimonio con Sibylle Szaggars
Molti anni dopo, nel 2009, Redford si unì in matrimonio con Sibylle Szaggars, artista tedesca conosciuta negli anni Novanta durante il Sundance Film Festival. La coppia si stabilì in un ranch a Santa Fe, dove Szaggars gestiva una galleria d’arte e insieme curavano l’organizzazione non profit The Way of the Rain, dedicata alla tutela dell’ambiente.
Negli anni scelsero di vendere la residenza californiana di Tiburon per trasferirsi stabilmente nel New Mexico, dove vivevano immersi nella natura, lontano dai riflettori di Hollywood.
Il dolore per la perdita dei figli
Oltre alla morte del piccolo Scott negli anni Cinquanta, un altro lutto devastò Redford nel 2020: la scomparsa del figlio James, a 58 anni, dopo una lunga lotta contro il cancro. Sceneggiatore e regista, James aveva spesso collaborato con il padre ed era impegnato in iniziative sociali e di sensibilizzazione.
Dopo due trapianti di fegato, fondò il James Redford Institute for Transplant Awareness, per promuovere la donazione di organi, e sostenne la San Francisco Firefighters Cancer Prevention Foundation. La sua morte rappresentò una ferita insanabile per Redford, che lo definì un uomo generoso, creativo e profondamente impegnato nel sociale.
Un’eredità che va oltre il cinema
La vita privata di Robert Redford è stata intrecciata di gioie familiari e dolori profondi, che hanno accompagnato un percorso artistico unico. Con oltre 60 anni di carriera, decine di film indimenticabili e l’impegno costante per l’ambiente e la cultura, Redford lascia un’eredità che va oltre lo schermo.
Il mondo del cinema, oggi, piange la scomparsa di uno dei suoi volti più amati, capace di unire talento, fascino e impegno civile.



Add comment