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L’esperto militare italiano avverte: “Il gioco di Zelensky con la Nato favorirà solo Trump e Putin”



Il commissario europeo per l’economia, Valdis Dombrovskis, ha recentemente dichiarato che l’Europa è già coinvolta in una guerra ibrida contro la Russia. Questa affermazione è stata accompagnata da allarmi riguardanti presunti sconfinamenti di droni e jet russi nello spazio aereo di alcuni Paesi NATO, tra cui Danimarca e Polonia. Tuttavia, Gianandrea Gaiani, direttore di Analisi Difesa, offre una visione critica di questa narrativa, sostenendo che molte delle segnalazioni riguardano aerei russi che si trovano semplicemente nelle vicinanze dei confini aerei altrui.



Secondo Gaiani, la responsabilità russa per gli incidenti con i droni non è sempre dimostrabile, e ciò che stiamo osservando è una guerra di propaganda volta a giustificare il riarmo europeo e a sostenere un’escalation militare, in particolare da parte dei Paesi baltici e del Nord. Gli Stati Uniti, nel frattempo, sembrano lasciare Ucraina e Europa al loro destino, vendendo armi a Kiev mentre non accettano proposte di pace, permettendo così che i conflitti si intensifichino.

Quando gli è stato chiesto se effettivamente esista una guerra ibrida tra l’Unione Europea e la Russia, Gaiani ha risposto: «La guerra ibrida c’è da anni e non se ne parla mai». Ha citato eventi come esplosioni in raffinerie e stabilimenti della difesa in Russia e in Europa, suggerendo che questi incidenti non vengono mai discussi nei dettagli. Secondo lui, ciò implicherebbe ammettere che ci troviamo in una guerra pur senza avere truppe sul terreno, anche se molti dei cosiddetti volontari internazionali sono in realtà militari di Paesi NATO.

Gaiani ha anche menzionato una guerra di propaganda che si sta svolgendo contemporaneamente, con l’obiettivo di influenzare l’opinione pubblica occidentale. Ha notato che la frequenza di questi presunti sconfinamenti non è una novità, poiché già negli anni ’50 gli aerei russi operavano vicino allo spazio aereo NATO. Tuttavia, ora si stanno enfatizzando episodi che avvengono nel Baltico, dove i Paesi NATO sono presenti.

In merito agli allarmi provenienti da ambienti NATO, come le dichiarazioni del primo ministro olandese Mark Rutte, che ha suggerito che i jet russi potrebbero essere abbattuti, Gaiani ha spiegato che la realtà è diversa. «Il comando della guardia di frontiera e il comando militare polacco dicono che non c’è stata nessuna violazione dello spazio aereo nazionale», ha affermato, suggerendo che le operazioni di scorta aeree sono normali quando aerei non alleati si avvicinano ai confini.

L’analisi di Gaiani si sofferma anche sul ruolo dei media e della politica, che, secondo lui, sono parte del problema. Ha criticato il fatto che molti media non pongano domande e amplifichino eventi che non esistono, un fenomeno aggravato dal finanziamento da un miliardo di euro ricevuto dalla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. «I media italiani hanno perso lettori e rispondono solo ai loro sponsor, che sono necessariamente politici», ha affermato.

L’analista ha inoltre evidenziato come la narrazione attuale sembri costruita su eventi non verificabili. Ha parlato di droni abbattuti in Polonia, sostenendo che erano già in cattive condizioni prima di decollare. Secondo lui, si tratterebbe di una classica operazione di “false flag”, in cui droni ucraini verrebbero fatti passare per russi per giustificare ulteriori azioni militari.

Gaiani ha concluso che la guerra di propaganda potrebbe servire a rinsaldare il consenso popolare per giustificare un riarmo massiccio in Europa. Ha citato il presidente ceco Petr Pavel, che ha avvertito che potrebbe non dare l’incarico a un potenziale futuro primo ministro che non sostiene l’Ucraina, evidenziando come la paura della minaccia russa venga utilizzata per giustificare misure di repressione della libertà di pensiero.



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