Durante la puntata di Omnibus su La7, andata in onda domenica 5 ottobre, Luca Telese è stato protagonista di un acceso scontro verbale con Daniele Capezzone, conclusosi con l’abbandono dello studio da parte del giornalista. “Alla quattordicesima menzogna ho pensato: me ne devo andare”, ha poi spiegato Telese, rivelando che tra i due c’era stato un battibecco anche poco prima della “baruffa”, durante uno spot pubblicitario.
L’acceso scontro tra i due è scaturito dalla discussione sulle manifestazioni per Gaza, la Global Sumud Flotilla e il trattamento riservato da Israele ai parlamentari e agli attivisti italiani, tra cui l’europarlamentare Benedetta Scuderi, da poco rientrata in Italia e in collegamento con la trasmissione, bersaglio degli attacchi di Capezzone.
L’ex esponente di Radicali e Forza Italia ha accusato Scuderi e gli altri parlamentari di aver “mollato i vostri compagni” e la Flotilla di essere stata finanziata da Hamas.
Parole che hanno fatto infuriare Luca Telese, il quale si è alzato e si è avvicinato a Capezzone per mostrargli un articolo di giornale, per poi lasciare lo studio.
Qui scatta l’applauso per @lucatelese, quando dice a #Capezzone: “stai a cuccia, buffone”.
Parole che tutti noi avremmo voluto dire ma che hanno dato molto fastidio all’ ‘allegro volatile’ che conduceva.#Telese – #Capezzone: 6-0; 6-0; 6-0.#omnibusla7 pic.twitter.com/kbxFsqNz1w— ▲ FONTE AUTOREVOLE ▲ (@francotaratufo2) October 5, 2025
Luca Telese ha successivamente motivato il suo gesto plateale dopo la discussione con Daniele Capezzone: “C’è stato un diverbio”, ha dichiarato a Fanpage.
“Alla quattordicesima menzogna, una detta anche alla povera Benedetta Scuderi che era appena rientrata, ho pensato: me ne devo andare”, ha spiegato.
“Fin dall’inizio, Capezzone ha narrato la sua versione dei fatti, distorta e alternativa: le persone in piazza erano incapaci di comprendere, tutti gli altri violenti. Israele? Sì, qualche eccesso. I parlamentari? Dei vigliacchi che sono voluti scappare”.
La difesa di Benedetta Scuderi
Il punto di rottura, ha spiegato Telese, è stato quando Capezzone ha attaccato Benedetta Scuderi e gli altri parlamentari, i primi della Flotilla a rientrare in Italia dopo l’arresto.
“Daniele Capezzone sa benissimo – perché lo è stato – che i parlamentari hanno un passaporto diplomatico, sono testimoni scomodi, non si possono trattare come gli altri”.
“Quindi era evidente – ha affermato Telese – che la testimonianza della Scuderi, in cui affermava ‘ci hanno separato’, era veritiera”.
“Il tentativo di minimizzare tutto – un milione di persone in piazza sono degli ingenui o dei sostenitori di Hamas, la parlamentare è spaventata – è un racconto inaccettabile”.
Lite anche durante lo spot
Telese è poi tornato sui momenti più tesi della discussione, quando si è avvicinato a Capezzone con il giornale in mano: “Gli stavo indicando la pagina in cui erano riportate le testimonianze dei giornalisti italiani rientrati che descrivevano l’umiliazione subita da Greta”.
E “Capezzone chiedeva ‘Ma chi lo dice, cosa lo dice?’”. Telese ha poi rivelato che c’era stato un battibecco anche durante lo spot immediatamente precedente.
“Lui ha fatto – ha raccontato – anche un gesto all’inizio pensando che gli stessi aggredendo e ha iniziato a urlare ‘fascista rosso’”.
“Io ho detto ‘Stai tranquillo’ perché si è alzato anche lui al mio fianco, ho avuto l’impressione che volesse strapparmi il giornale”.



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