La cena è stata perfetta: era affascinante, galante, mi apriva le porte e mi spostava la sedia. Quando è arrivato il conto, ho fatto l’errore di prendere il portafoglio.
«Assolutamente no», ha detto, passando la sua carta. «Un uomo paga al primo appuntamento.»
Sono tornata a casa pensando che fosse stato uno dei migliori primi appuntamenti di sempre… fino alla mattina dopo, quando ho visto che mi aveva mandato una richiesta su Venmo per metà del conto.
All’inizio pensavo fosse uno scherzo. Magari un modo giocoso per continuare la conversazione. Ma non c’erano emoji, né un messaggio simpatico o ironico. Solo una fredda richiesta da 42,50 dollari.
Ho fissato lo schermo, indecisa su cosa fare. Dovevo pagare? Dirgliene quattro? Ignorarlo e andare avanti?
Quando l’ho raccontato alla mia amica — quella che ci aveva presentati — è scoppiata a ridere così forte da quasi strozzarsi con il caffè.
«Impossibile!» ha esclamato tra le risate. «Lo stesso tizio che ti ha detto “un uomo paga al primo appuntamento”? Un mito!»
Alla fine ho deciso di rispondere:
«Ehi! Ho visto la tua richiesta su Venmo. Solo per curiosità… è stato un errore?»
Ha risposto in pochi minuti:
«No, non è un errore. Penso sia giusto dividere le spese.»
Sono rimasta senza parole.
«Ma hai letteralmente detto “un uomo paga al primo appuntamento”.»
«Sì,» ha scritto. «Ma intendevo, tipo, in quel momento. Hai offerto e ho rifiutato solo perché sarebbe stato imbarazzante davanti al cameriere. Dopo, però, mi sembrava più equo dividere.»
Non ho potuto fare a meno di ridere. Le acrobazie mentali! Ho fatto uno screenshot della conversazione e l’ho mandato alla mia amica.
«Io non ci credo a questo tipo.»
Lei mi ha risposto:
«Devi dirglielo. Devi farglielo notare.»
Ci ho pensato un po’, poi l’ho fatto.
«Sinceramente, non avrei avuto problemi a dividere, se lo avessi detto subito. Ma non puoi fare il cavaliere vecchio stampo e poi mandare una richiesta di pagamento il giorno dopo. È strano.»
Ha visualizzato. E non ha più risposto.
Pensavo fosse finita lì. Una lezione imparata.
Ma una settimana dopo, la mia amica mi ha scritto:
«Ommioddio. Controlla Venmo.»
Apro l’app e vedo che non solo aveva cancellato la richiesta, ma mi aveva inviato lui 42,50 dollari, con un messaggio:
«Hai ragione. È stato strano. Scusa.»
E così, per un attimo, ho recuperato un po’ di fiducia nell’umanità.
Non gli ho risposto, ma ho sorriso. Non per i soldi, ma perché ho capito che, a volte, anche chi commette errori stupidi è capace di crescere.
E questa, credo, è la lezione: se qualcuno fa qualcosa che ti sembra sbagliato, non aver paura di dirlo. Non sempre riceverai delle scuse, ma qualche volta sì.
E, a volte, ti ritrovi persino 42,50 dollari in più.
Se questa storia ti ha fatto ridere, sospirare o scuotere la testa davanti agli appuntamenti moderni, condividila con un’amica! Chissà, magari anche lei ha avuto la sua “disavventura Venmo”.



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