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Giannini ospite della Gruber, spara la sua teoria apocalittica sulla bomba atomica



Durante un intervento a “Otto e mezzo” su La7, Massimo Giannini, editorialista di Repubblica, ha espresso forti critiche nei confronti della premier Giorgia Meloni, evidenziando la sua mancanza di sobrietà nella comunicazione politica. Giannini ha avviato la sua riflessione con una premessa rassicurante per il pubblico, ma ha subito attaccato la leader di Fratelli d’Italia. “L’hanno fatto tutti, d’accordo. Però diciamo che la sobrietà non è proprio la qualità migliore di Giorgia Meloni”, ha affermato, ponendo l’accento su un aspetto ritenuto fondamentale nella gestione della comunicazione politica.



L’editorialista ha poi confrontato Meloni con altri presidenti del Consiglio, insinuando che, sebbene vi siano stati leader altrettanto propagandistici, la premier non possiede la stessa capacità di moderazione. La sua affermazione ha lasciato intendere che potesse riferirsi a figure come Matteo Renzi o Silvio Berlusconi, suggerendo una certa nostalgia per uno stile di governo percepito come più sobrio. “Abbiamo avuto presidenti del Consiglio altrettanto propagandisti ma forse un tantino più sobri, ma lei proprio questa cifra non ce l’ha”, ha aggiunto, evidenziando una revisione storica che si è fatta più evidente dall’insediamento di Meloni a Palazzo Chigi.

Giannini ha continuato a mettere in discussione la retorica della premier, sostenendo che il suo approccio consiste nel creare un clima di conflitto, identificando nemici che ostacolerebbero il suo governo. “Al di là della forma il format resta sempre lo stesso. Si tratta di indicare al Paese tutti quei nemici che impediscono a lei e al suo governo di raggiungere tutti quei risultati che già non abbiamo raggiunto”, ha dichiarato, ponendo la questione sui risultati effettivi ottenuti dal governo. La domanda retorica di Giannini riguardo a quali risultati siano stati raggiunti è stata immediatamente seguita da una risposta critica: “La sua propaganda serve a nascondere la realtà dei fatti, statistica e lei contesta persino quella”.

L’editorialista ha messo in evidenza una recente dichiarazione del ministro Giorgetti, il quale aveva descritto la situazione economica come una “massacrazione” da parte di istituzioni come Banca d’Italia e Istat. Questo commento, secondo Giannini, riflette il malessere di chi si trova al governo e la difficoltà nell’affrontare le sfide economiche attuali. “Questo la dice lunga sullo stato d’animo di chi ci sta governando”, ha commentato, sottolineando la fragilità della situazione.

Giannini ha posto l’accento sulla scarsa rappresentatività del governo, ricordando che Meloni ha vinto le elezioni con un consenso del 26% degli aventi diritto, il che si traduce in un sostegno reale del 16% della popolazione. “Ricordiamoci sempre che Meloni ha vinto le elezioni con il 26% del 60% di chi è andato a votare”, ha specificato, evidenziando la limitata base di supporto popolare per l’attuale governo.

Inoltre, Giannini ha sostenuto che il consenso attuale di Meloni è dovuto all’assenza di opposizioni consistenti, affermando che la premier, mantenendo un profilo basso e non disturbando i blocchi sociali, riesce a mantenere il suo sostegno. “Meno cosa fa e meno disturba blocchi sociali, cosa che dovrebbe fare se facesse riforme vere”, ha spiegato, indicando che le categorie sociali insoddisfatte tendono a ignorare le carenze del governo perché non percepiscono un danno diretto.

Concludendo il suo intervento, Giannini ha lanciato un avvertimento sul futuro della premier. “Meloni galleggia su tutto questo. Però arriverà il momento in cui tutto questo precipita”, ha affermato, suggerendo che le attuali strategie politiche potrebbero non reggere nel lungo periodo. Ha infine previsto che la manovra economica del governo, considerata modesta, potrebbe essere una preparazione per eventi futuri più drammatici. “Io penso ne tenga conto e infatti fa una manovra così, nulla, perché prepara la bomba atomica dell’anno prossimo”, ha concluso, lasciando intravedere un possibile cambiamento di scenario politico.



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