Un grave episodio di violenza si è verificato il 12 ottobre a Milano, dove cinque giovani, tra cui due maggiorenni e tre minorenni, hanno aggredito un ragazzo di 22 anni, studente dell’Università Bocconi. L’aggressione, avvenuta in via Gaspare Rosales, nei pressi di Corso Como, ha lasciato la vittima in condizioni critiche, con lesioni gravissime e danni irreparabili agli arti inferiori, il tutto per un furto di soli 50 euro in contanti.
Le indagini condotte dal commissariato Garibaldi-Venezia hanno portato all’arresto dei cinque ragazzi, che sono stati intercettati mentre deridevano e si vantavano della loro azione dopo aver ridotto in fin di vita il giovane. Le intercettazioni rivelano un comportamento inquietante: i ragazzi hanno mostrato compiacimento per quanto accaduto, ridacchiando e commentando la loro aggressione in modo disinvolto e spavaldo.
@momentidicasaIl video dell’aggressione allo studente della Bocconi in corso Como a Milano- i cinque si vantavano sui social ♬ suono originale – Momenti di famiglia
Dopo una perquisizione avvenuta il 22 ottobre, gli agenti hanno recuperato un coltello a serramanico e vestiti indossati durante l’aggressione. I video delle telecamere di sorveglianza della zona hanno fornito prove decisive, incastrando i giovani. I due maggiorenni avevano già piccoli precedenti penali, mentre i tre minorenni risultano incensurati.
Durante la loro convocazione in Questura, i ragazzi si sono mostrati ben consapevoli della gravità della situazione. Tra risate e commenti, uno di loro ha affermato: “La prossima volta ci bardiamo meglio”, mentre altri si scambiavano battute su quanto accaduto, con frasi come “L’ho scassato” e “speriamo che quel co….e muoia…non hai capito, gli stacco tutti i cavi”. Questo comportamento ha evidenziato una totale mancanza di empatia nei confronti della vittima, che era stata lasciata a terra in condizioni disperate.
Le intercettazioni rivelano anche che i giovani stavano cercando di concordare una versione comune dei fatti, sperando che scuse come l’ubriachezza potessero salvarli da conseguenze legali. “Se diciamo che eravamo ubriachi e che questo ha detto che aveva il coltello, questa roba ci salva”, hanno detto. Inoltre, si sono vantati di voler pubblicare la loro esperienza sui social media, come se fosse un gioco: “Raga io la voglio mettere la storia del foglio, censuro i nomi e scrivo che si vede solo l’articolo”.
Un altro episodio inquietante si è verificato sui social media, dove uno dei cinque ha commentato un video dell’europarlamentare leghista Silvia Sardone riguardante aggressioni avvenute a Milano. “La settima non l’hanno ancora scoperta”, ha detto, dimostrando una totale indifferenza nei confronti delle conseguenze delle loro azioni.
Uno dei ragazzi ha anche manifestato la speranza che la vittima rimanesse in fin di vita, affermando: “A me hanno detto che rischia di essere paralizzato” e “ma speriamo…almeno non parla”. Questo comportamento è stato descritto come un segno di “indifferenza disumana” nelle ordinanze cautelari firmate dalla giudice per i minori Sofia Caruso e dal tribunale di Milano Chiara Valori.
L’aggressione ha suscitato un forte clamore nell’opinione pubblica, sollevando interrogativi sulla sicurezza nelle strade di Milano e sulla crescente violenza giovanile. Le autorità stanno ora valutando le misure necessarie per affrontare fenomeni simili e garantire la sicurezza dei cittadini.



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