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Durante il colloquio in carcere col fidanzato, gli pratica sesso orale davanti alle guardie: scatta la denuncia



Una visita in carcere si è trasformata in un episodio imprevisto per una donna che si era recata a trovare il suo compagno, attualmente detenuto presso il carcere di Civitavecchia. Durante il colloquio, avvenuto martedì 2 dicembre, i due sono stati sorpresi mentre praticavano un atto sessuale, causando l’intervento degli agenti di polizia penitenziaria presenti. La donna, bloccata sul fatto, è stata denunciata per atti osceni in luogo pubblico, con la possibilità di affrontare una pena che va da quattro mesi a quattro anni e sei mesi di reclusione.



L’avvocato difensore della donna, Antonino Castorina, ha commentato la situazione, affermando che la sua assistita ha appreso di essere indagata a piede libero. “Attendiamo la chiusura delle indagini preliminari per verificare la reale condotta contestata, atteso che il tema dell’affettività in carcere andrebbe disciplinato e normato a livello nazionale”, ha dichiarato Castorina. Un aspetto da chiarire nella vicenda è se l’atto sia stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza e se ci siano testimoni a confermare quanto accaduto.

Il rapporto tra i due risale a circa un anno e mezzo fa, quando entrambi erano detenuti nello stesso istituto penitenziario, ma in sezioni diverse. La loro relazione si è sviluppata attraverso una fitta corrispondenza epistolare, caratterizzata anche da lettere di contenuto intimo. Dopo la liberazione della donna, hanno finalmente avuto l’opportunità di incontrarsi di persona.

Durante l’ultimo incontro, la passione ha preso il sopravvento e i due hanno cominciato a scambiarsi baci e carezze. La situazione è degenerata quando la donna si è “scomparsa sotto al tavolo” con l’intenzione di praticare sesso orale al fidanzato. Gli agenti, accortisi della scena, hanno dovuto intervenire per separarli e hanno immediatamente fatto uscire la donna dall’area delle visite.

La denuncia è stata sporta subito dopo l’incidente, e ora si attende la conclusione delle indagini per chiarire ulteriormente le circostanze dell’accaduto. La vicenda ha sollevato interrogativi sul modo in cui vengono gestiti i colloqui tra detenuti e familiari, specialmente in relazione alla sfera affettiva e sessuale, un tema che, secondo l’avvocato, dovrebbe essere normato a livello nazionale.

In Italia, la questione dei diritti affettivi dei detenuti è spesso oggetto di dibattito. Alcuni esperti sostengono che sia fondamentale garantire ai detenuti la possibilità di mantenere relazioni affettive, mentre altri mettono in guardia contro il rischio di comportamenti inappropriati durante i colloqui. La situazione della donna a Civitavecchia potrebbe quindi riaccendere il dibattito su come bilanciare il diritto all’affettività con la necessità di mantenere l’ordine e la sicurezza all’interno delle strutture penitenziarie.



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