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“Botte con la polizia per accusare il governo”: polemiche per le parole del collaboratore di Landini, caos nella CGIL



Ogni occasione viene sfruttata per manifestare in piazza contro le forze dell’ordine. Gaza, la manovra finanziaria, lo sciopero. E ora, la questione ex Ilva. Oggi è prevista a Genova la serrata generale dei metalmeccanici e la tensione è già elevata.



La responsabilità è attribuita ai sindacati, in particolare alla Fiom, l’ala più intransigente delle tute blu.

Franco Grondona, storico sindacalista, ha espresso chiaramente le intenzioni della giornata, delineando un piano preoccupante: “Prevedo che marceremo verso la prefettura. Se necessario, ci confronteremo con le forze dell’ordine. Noi – ha aggiunto con tono minaccioso – non temiamo nulla, in questo modo finiamo sulle pagine dei giornali e il governo si troverà costretto a dichiarare che gli operai che lottano per difendere la fabbrica vengono aggrediti”.

Questa strategia, spregiudicata e cinica, ricorda tattiche di guerriglia urbana e fornisce un’indicazione chiara delle sfide che le forze dell’ordine affrontano in strada ogni volta che certi manifestanti si mobilitano per protestare.

Secondo fonti qualificate che si occupano di sicurezza e ordine pubblico, a Genova “esistono prove di una strategia ben definita predisposta da chi gestirà la manifestazione, con aggressioni mirate ai danni delle forze dell’ordine”.

Dal Ministero dell’Interno, l’ordine sarebbe quello di “contenere senza cedere alle provocazioni, proteggendo i target sensibili e limitando l’uso di cariche di alleggerimento allo stretto necessario”.



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