Abbiamo concluso la lettura dei quotidiani di ieri con la sensazione di dover esprimere rammarico alla Signora Federica Mogherini. Come noto, l’ex Ministra degli Esteri del Governo Renzi e successivamente Alta Rappresentante dell’Unione Europea per la Politica Estera era stata sottoposta a fermo dalla magistratura di Bruxelles con l’accusa di aver agito in modo illecito per ottenere dal Servizio Europeo per l’Azione Esterna (SEAE), un’entità assimilabile a un Ministero degli Esteri della Commissione Europea, l’appalto per una scuola di formazione per diplomatici, in qualità di Rettrice del Collegio d’Europa di Bruges (dimessasi ieri). L’accusa riguardava l’utilizzo improprio di fondi europei per un importo complessivo compreso tra 700.000 e 1.000.000 di euro annui per un periodo di sei anni.
“Mogherini torna libera”, titola La Repubblica, che riporta anche le dichiarazioni dell’ex “Lady Pesc” (designata a tale ruolo dall’allora Presidente del Consiglio Renzi, con il quale, tuttavia, i rapporti erano interrotti da tempo, come precisano i quotidiani del blocco riformista renzian-nostalgico, pur mantenendo una posizione garantista).
“È stata una maratona, ma ho risposto su tutto”, afferma la Signora Mogherini, come se non avesse potuto in alcun modo rifiutarsi di rispondere; successivamente, esprime “massima fiducia” nella magistratura, per gentile concessione.
Inoltre, apprendiamo con sollievo che non si è verificata alcuna tensione con gli inquirenti, e l’ex Ministra del Partito Democratico potrà “tornare in Italia per le festività natalizie”, il che è motivo di ulteriore sollievo.
Secondo quanto dichiarato dai magistrati, la Signora Mogherini potrebbe essere stata a conoscenza dei requisiti necessari all’aggiudicazione della gara d’appalto grazie ai rapporti privilegiati con il SEAE, diretto dall’Ambasciatore Sannino, anch’egli sottoposto a fermo; il suo Collegio avrebbe acquisito un immobile del valore di 3,2 milioni di euro nel centro di Bruges poco prima dell’avvio del bando, che avrebbe successivamente previsto, tra i requisiti per l’assegnazione, la disponibilità di un alloggio per gli studenti.
Naturalmente, “diversi funzionari delle istituzioni europee hanno iniziato a nutrire sospetti circa la possibilità che dietro l’inchiesta possa celarsi una ‘manina’ esterna”. Indovinate di chi si tratti? Esatto, “della Russia, che ha dimostrato di possedere una notevole capacità di influenzare le vicende europee”.
È plausibile che il Presidente Putin e i suoi emissari abbiano comunicato al Collegio presieduto dall’Alto Rappresentante Federica Mogherini i criteri per l’assegnazione del bando.
Attualmente, la situazione si è risolta positivamente: l’Alto Rappresentante Mogherini può godere di una maggiore serenità, come riportato dal quotidiano, non tanto perché le accuse sono state ritirate, quanto piuttosto per l’assenza di rischio di fuga, come da prassi consolidata.
I reati di cui è accusata, tra cui turbativa d’asta, frode in appalti, corruzione, conflitto di interessi e violazione del segreto professionale e delle norme sulle gare d’appalto, appaiono di entità limitata.
La Stampa ha già definito il caso, titolando: “Corruzione Ue, spunta la talpa. Mogherini e Sannino rilasciati. ‘Agito con spirito di servizio’”.
L’Alto Rappresentante Mogherini è descritta come una paladina della verità, serena nella difesa del proprio operato, precisa e dettagliata nelle risposte alle domande, senza esitazioni, rivendicando ruoli e decisioni. Ha sottolineato, in particolare, di aver agito con spirito di servizio nei confronti dell’istituto di cui è rettrice e di aver creduto fermamente nel progetto di avviare un’accademia di formazione per i diplomatici europei.
La vicenda si conclude, dunque, con l’Alto Rappresentante Mogherini che esce “a testa alta”.
Anche il Corriere della Sera offre una narrazione dettagliata dell’esperienza vissuta dall’Alto Rappresentante Federica Mogherini, raggiunta dal provvedimento di fermo nella sua abitazione di Ixelles alle 5 del mattino, alla presenza delle sue due figlie, per essere successivamente sottoposta a 12 ore di interrogatorio con una sola pausa, sufficiente per consumare un pasto rapido.
Questa sfortunata circostanza si verifica in un momento delicato, in cui due europarlamentari del Partito Democratico, Moretti e Gualmini, sono oggetto di indagini per la vicenda del Qatargate, un caso che ha suscitato un notevole interesse mediatico, in relazione alla presunta attività di miglioramento dell’immagine del Qatar attraverso la corruzione.
Il Corriere della Sera riporta che “si vocifera di una talpa all’interno del collegio”, ipotizzando inoltre che l’esposto potrebbe essere stato presentato direttamente dal Presidente Putin.
La Repubblica avverte che “lo scandalo compromette ulteriormente l’immagine e la credibilità dell’Unione Europea, in un contesto di forti pressioni esterne”, sottolineando che tali pressioni, in questo caso, provengono dall’interno e, purtroppo, sono di origine italiana.
La Repubblica osserva inoltre che “non è un caso che il portavoce del Cremlino, Peskov, abbia commentato la vicenda: ‘La corruzione è un fenomeno globale… Noi ci impegniamo attivamente per contrastarla’”, alludendo alla recente vicenda che ha coinvolto la classe dirigente di Zelensky, costretta alle dimissioni a causa di spese eccessive sostenute con fondi pubblici.
In ogni caso, sarebbe auspicabile che la magistratura si astenesse dall’avviare indagini per corruzione nei confronti dei membri dell’élite europea, al fine di evitare di fornire un vantaggio a Putin.



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