Lucia Pecoraro, 78 anni, di Corleone, ha strangolato la figlia Giuseppina Milone, 48 anni e affetta da autismo con gravi problemi deambulatori, per poi impiccarsi. L’episodio è avvenuto in un contesto di assistenza quotidiana intensificatasi dopo il decesso del marito Salvatore, ex infermiere all’ospedale dei Bianchi, avvenuto otto mesi fa.
Le due donne ricevevano supporto costante dai servizi sociali comunali e dai familiari, come confermato dal sindaco Walter Rà all’Adnkronos: subito dopo la morte del marito, i servizi sociali del Comune si erano attivati per intraprendere un percorso di assistenza, la signora era ben seguita anche dai familiari. Così si era concordata un percorso graduale. La signora era inserita bene nel contesto parrocchiale, nella parrocchia di Santa Maria, andavano sempre a messa. Avevano anche fatto dei viaggi, i familiari andavano a trovarle tutti i giorni. La situazione sembrava sotto controllo. Nelle ultime settimane, però, le condizioni di Giuseppina erano peggiorate.
Un vicino ha riferito: Li conoscevamo. Mia madre abita di fronte. I parenti e i vicini di casa sono sempre stati al fianco di Lucia, soprattutto dopo che ha perso il marito Salvatore. Tutti ricordiamo marito, moglie e figlia che insieme facevano lunghe passeggiate per il paese. Quando questa mattina ho sentito la notizia, mi si è raggelato il sangue. Nessuno di noi aveva minimamente pensato a un epilogo così tragico. Un dramma inatteso che toglie il fiato.
I parenti, non ricevendo risposta alle chiamate per accompagnare Giuseppina a un esame radiologico, hanno allertato il 118 e i vigili del fuoco, che hanno scoperto le due donne. La comunità è sconvolta: Un grave lutto ha colpito la nostra comunità con la scomparsa di due nostre concittadine. In questo triste momento, porgiamo il nostro più sentito cordoglio alle famiglie colpite dal dolore. Il Sindaco e la giunta, il Presidente del Consiglio ed il Consiglio Comunale tutto, si legge sulla pagina Facebook del Comune di Corleone.



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