Il presidente della FIFA, Gianni Infantino, è formalmente indagato dal comitato etico interno alla Federazione. L’inchiesta è stata attivata a seguito di una denuncia dettagliata presentata dall’organizzazione non governativa FairSquare, specializzata nella tutela dei diritti umani.
Il cuore della vicenda risale allo scorso dicembre, in occasione dell’evento dei sorteggi per i Mondiali 2026 negli Stati Uniti. In quell’ambito, Infantino ha consegnato a Donald Trump il “FIFA World Cup 2026 Peace Prize”, un premio alla carriera per “azioni straordinarie per la pace”. Questo gesto, compiuto sul palco del Kennedy Center di Washington, è stato giudicato una palese violazione del principio di neutralità politica sancito dallo statuto FIFA.
Secondo FairSquare, l’episodio del premio costituisce solo l’ultimo di una serie di comportamenti che dimostrano un pubblico sostegno a un leader politico in carica. L’ONG ha raccolto e presentato al comitato etico numerose prove, tra cui foto, dichiarazioni e post sui social media, che ritraggono Infantino in atteggiamenti di aperta vicinanza a Trump nel periodo precedente l’evento. Questa condotta, afferma l’organizzazione, configurerebbe almeno quattro distinte violazioni del codice etico federale.
Il regolamento FIFA è chiaro: i suoi vertici devono mantenere imparzialità e neutralità, astenendosi da qualsiasi azione che possa essere interpretata come un endorsement politico. La consegna di un premio a un candidato alla presidenza degli Stati Uniti in piena campagna elettorale – per di più in un paese che ospiterà il prossimo campionato del mondo insieme a Canada e Messico – ha sollevato pesanti interrogativi sulla governance della FIFA e sulla sua indipendenza.
L’indagine del comitato etico dovrà ora accertare le responsabilità di Infantino. Se le violazioni fossero confermate, il presidente potrebbe affrontare una procedura disciplinare, sebbene le sanzioni per tali infrazioni siano solitamente di natura non penale e possano variare da un richiamo formale a una sospensione dalle funzioni.
Questa non è la prima volta che l’operato di Infantino finisce sotto esame. La sua controversa leadership è spesso al centro di polemiche, che spaziano dall’allungamento dei mandati alle strette relazioni con governi autoritari. L’organizzazione FairSquare ha sottolineato come questo caso metta a rischio la credibilità dell’intera istituzione nel garantire che il calcio mondiale rimanga al di sopra delle parti politiche, specialmente alla vigilia di un torneo storico come il Mondiale 2026.



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