Asia Argento, anche le amiche l’accusano



Si dipana veloce, piena di colpi di scena come una telenovela, la vicenda di Asia Argento e Jimmy Bennett, l’attore-ragazzino, oggi ventiduenne, che l’accusa di averlo molestato quando aveva 17 anni. Lei, tra le prime a denunciare Harvey Weinstein e paladina, con l’amica Rose McGowan, del movimento #MeToo, ha prontamente negato di aver avuto rapporti con lui, ma nei giorni scorsi è stata sbugiardata prima da alcune foto che li ritraevano insieme tra le lenzuola, le teste vicine sul cuscino – non una prova, certo, ma un indizio abbastanza eloquente – e poi da una serie di sms finiti nelle avide mani del sito americano di gossip Tmz, che li ha prontamente pubblicati. “Ho fatto sesso con lui, è stato strano.



Non sapevo che fosse minorenne finché non mi ha mandato quella lettera per ricattarmi”, scrive Asia a un misterioso interlocutore. Misterioso fino all’ultima svolta: Rain Dove, la modella androgina compagna della McGowan, ha ammesso di essere stata lei a fornire alla polizia le schermate con i messaggi, perché erano la prova di un crimine e le sembrava giusto così. A mandarli a Tmz, invece, sarebbe stato un suo amico (bell’amico!) che l’avrebbe fatto per denaro, senza il suo consenso. Quanto alla lettera di cui si parla nella conversazione, è quella con cui Bennett avrebbe ricattato Asia, chiedendole 3 milioni di euro per tacere.

Lei aveva acconsentito, lo scorso aprile, a pagarne solo 325 mila euro a titolo di risarcimento: i documenti dell’accordo, spediti da anonimi al New York Times, erano stati la prima fonte dello scandalo esploso nelle ultime settimane (che, per inciso, è costato ad Asia il suo posto nella giuria di X Factor). Rain Dove, dunque, ha fatto la spia secondo coscienza. “Lo rifarei”, ha twittato. “Ho tradito la fiducia di Asia in nome della giustizia: sono convinta che non conosceva le leggi californiane e quindi ha agito in buona fede”, si arrampica sugli specchi. Ma poi pubblica, sempre su Twitter, anche i messaggi in cui l’Argento le dice amareggiata dopo averla smascherata: “Sei un mostro”. Infine ci si mette anche Rose McGowan. “Lei non c’entra”, aveva scritto la fidanzata per tenerla fuori dalla polemica, ma tutti si aspettavano una sua dichiarazione, che non ha tardato ad arrivare. Prendendo le distanze dall’italiana che tanto pareva sua amica – l’aveva già fatto dopo lo scoop del New York Times, precisando che a unirle erano state solo le molestie subite da entrambe – ora le fa la morale: “Fa’ la cosa giusta, sii onesta”, le scrive in una lettera aperta. E chissà quanti altri fiumi di parole scorreranno su questo caso controverso, dove non è facile distinguere il bene dal male, le vittime dai carnefici.



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