Bacia la figlioletta nata morta alla 16esima settimana: “Unite per sempre”



Questo articolo in breve

Una madre ha condiviso la drammatica storia del suo aborto spontaneo per aiutare altre donne a “non vivere l’esperienza in modo solitario”. Justine Zampogna, 28 anni, ha ricevuto la devastante notizia in agosto: il cervello del bambino che portava in grembo aveva smesso di crescere.



La mamma è stata messa di fronte ad una difficilissima scelta: poteva terminare la gravidanza alla 15esima settimana o portarla a termine, per quanto la figlia sarebbe sopravvissuta solo per poche ore.Justine e suo marito Ty, che sono stati insieme da quando avevano 16 anni, hanno avuto il loro primo figlio, Chase, nel gennaio 2016, e hanno iniziato a provare per un secondo nell’aprile 2018. Tutto sembrava andare bene fino al quarto mese, ma all’improvviso i medici hanno notato che Gigi (questo il nome della bimba) era affetta da anencefalia, un grave difetto neurale del tubo fatale. I medici sono stati subito chiari con Justine: la piccola non sarebbe sopravvissuta.

“Quando ho scoperto di essere incinta una seconda volta, ero così eccitata. Chase si riferiva sempre al mio ventre chiamandolo Gigi, quindi è stato naturale chiamarla così. Ma alla fine della mia quattordicesima settimana ci siamo trovati di fronte a dover interrompere la gravidanza” spiega Justine. “Non c’è un modo giusto o sbagliato, ma sapevo che avrei dovuta farla nascere subito. Due giorni prima di del parto indotto, ho dovuto prendere una pillola che fondamentalmente impedisce alla placenta di funzionare. Lo ammetto: è stata la cosa più difficile che avessi mai dovuto fare in tutta la mia vita. In soli cinque giorni ho dovuto accettare che mia figlia non sarebbe mai più stata con me sulla Terra” dice la 28enne.

Il 27 agosto Gigi è venuta al mondo. “La sua dolce piccola anima non ha passato più di un giorno sulla Terra, ma ha toccato il mio cuore così profondamente”, ammette la mamma. “Quello è stato l’amore nella sua forma più traumatica e pura. Abbiamo avuto solo un breve momento insieme, ma in quel momento eravamo uniti per la vita” dice ancora Justine che ha condiviso una struggente foto di lei con la piccolina tra le mani. “L’abbiamo avuta e poi all’improvviso se n’è andata. Abbiamo il diritto di sentirci tristi e piangere la perdita per tutto il tempo necessario” dice affranta la 28enne.



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