Detrazioni fiscali e Rimborso Irpef, salasso in vista per chi acquista la prima casa?



Il governo vuole mantenere quello che ha detto in campagna elettorale, è intenzionato inserire con la nuova manovra finanziaria un netto taglio per tutte le agevolazioni fiscali. Purtroppo per il cittadino italiano sembrerebbe che nel 2019 potrà recuperare meno soldi a differenza del 2018.



La legge attuale permette al cittadino che paga un mutuo sulla prima casa di detrarre fiscalmente fino al 19% degli interessi pagati nello stesso anno ugualmente vale per le spese mediche, purtroppo con questa nuova manovra tutto ciò potrebbe finire.

Il governo Di Maio – Salvini per far fronte a tutte le promesse elettorali che vanno dalla reddito cittadinanza, alla flat tax e pace fiscale, per non parlare poi sulle pensione quota 100, devono recuperare soldi, e da qui spunta la proposta di ridurre le detrazioni sui modi e spese mediche per quanto riguarda noleggi di bilancio.

Nonostante il deficit sia stato portato al 2,4% come chiesto a gran voce da Lega e (soprattutto) Movimento 5 Stelle, per mantenere tutte le riforme promesse all’appello mancano ancora 13 miliardi. E trovarli non sarà facile. Il team ‘mani di forbice’ è già al lavoro sulla spending review, ma il contenimento della spesa potrebbe portare al massimo a racimolare tre miliardi di euro.

L’esecutivo sta dunque guardando soprattutto sotto la voce ‘detrazioni fiscali’ per raggiungere gli 8-10 miliardi necessari a finanziare la manovra. Ma quali sono le agevolazioni che rischiano di saltare?

Rimborso Irpef e detrazioni fiscali: taglio in arrivo, le nuove percentuali

Agire su detrazioni e deduzioni è da sempre un tabù per la politica italiana visto il rischio di far salire le tasse; tuttavia, si potrebbe tentare un nuovo bilanciamento: più sulle rendite meno sul lavoro. D’altra parte, l’ipotesi che sta prendendo piede vede un taglio orizzontale delle agevolazioni; così passerebbero dal 19% al 15%.

Dovrebbero essere mantenuti alcuni sconti considerati fondamentali per il welfare come quelli riguardanti le spese sanitarie o gli interessi sul mutuo della prima casa. Dal punto di vista politico, un taglio orizzontale avrebbe il pregio di non scatenare le proteste di singole categorie di lavoratori; insomma, avrebbe le stesse ripercussioni su tutti o quasi. Certo è che, soprattutto lasciando intatte le agevolazioni socialmente rilevanti, l’iniziativa si tradurrebbe in un guadagno abbastanza magro; al massimo, un miliardo di euro.

Dunque, ecco che si pensa di eliminarne del tutto alcune. Per esempio, quella sulla ristrutturazione delle piscine (detrazione Irpef 50%, tetto 96mila euro). Inoltre, i 5 stelle in particolare vorrebbero fare fuori tutta una serie di detrazioni dall’impatto ambientale negativo (valore 17 miliardi di euro). Inoltre, potrebbe essere introdotto una soglia massima per le detrazioni (75mila euro?) oppure un sistema di franchigie per ridurre l’incidenza delle singole detrazioni (in entrambi i casi un miliardo risparmiato per le casse dello Stato).



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