Dieta chetogenica e prevede il consumo di tante proteine e molti grassi, evitando i carboidrati (pasta, riso, dolci, pane e zucchero)



Questo articolo in breve

LA VARIANTE PIU SANA E A RIDOTTO APPORTO DI LIPIDI



Recentemente è stata messa a punto anche una variante della dieta chetogenica classica, ideale nei casi di obesità e sindrome metabolica. Si tratta sempre di un regime alimentare iperproteico che ha il vantaggio, però, rispetto alla chetogenica tradizionale, di apportare una percentuale inferiore di grassi (50-60% circa in meno). Questo programma prende il nome di dieta chetogenica a bassissimo contenuto calorico (VLCKD). Anche in questo caso la restrizione di carboidrati induce il metabolismo dei grassi a produrre i cosiddetti corpi chetonici, i quali diventano la fonte energetica dell’organismo al posto degli zuccheri. A differenza, però, della dieta chetogenica classica, qui i corpi chetonici vengono prodotti non dai cibi grassi ingeriti con l’alimentazione ma a partire dalle riserve adipose stesse dell’organismo.

QUI I VERI PROTAGONISTI A TAVOLA SONO I GRASSI!

Cara Alessandra, spopolano in questi ultimi tempi le diete chetogeniche (dette anche in gergo diete keto) che, però, non vanno confuse con la dieta iperproteica caratterizzata da una composizione nutrizionale simile, a prevalenza proteica appunto, ma con percentuali di nutrienti completamente diverse, soprattutto quelle relative ai grassi (inferiori a quelli della chetogenica). Tieni conto che in una normale dieta mediterranea la percentuale di proteine si aggira intorno al 15% rispetto al fabbisogno calorico giornaliero, in quella iperproteica può andare dal 21 al 25% circa mentre nella chetogenica sfiora il 30% di apporto proteico. Questi regimi non vanno mai intrapresi senza il controllo medico!

Non è una scelta innocua

Ma torniamo alla dieta chetogenica vera e propria. Che cos’è esattamente? Il segreto snellente di questo regime alimentare consiste nel limitare fortemente i carboidrati (quindi pane, pasta, riso e zuccheri) puntando sul consumo di grandi quantità di proteine e di grassi (come carne, pesce, formaggi ma anche avocado e olio extravergine di oliva). Proprio questi ultimi sono i protagonisti del programma, con punte vicine all’80%, in quanto fungono da carburante cellulare al posto degli zuccheri. Così il corpo produce corpi chetonici, sostanze che facilitano lo smaltimento dell’adipe. Questa dieta prevede anche l’assunzione di cibi altamente proteici (in genere piuttosto costosi) formulati appositamente per sostituire pane e pasta.

VALUTA I PRO E I CONTRO I POSSIBILI VANTAGGI

  • La dieta keto, usata anche con successo nel trattamento di alcune malattie neurologiche, può essere consigliata in alcuni casi a chi deve perdere peso perché dà risultati rapidi senza sbalzi glicemici e senza far soffrire.

* Permette una riduzione del grasso, preservando la massa muscolare (cosa che altre diete non fanno). Risulta quindi utile quando il metabolismo è bloccato e il dimagrimento in stasi.

  • Va seguita per brevi periodi di tempo avendo cura di reinserire i carboidrati in modo graduale.

I PRINCIPALI DIFETTI

primi giorni sono i piu difficili, si può avvertire sensazione di fame, mal di testa e stipsi, tutte situazioni superabili con adeguati accorgimenti.

  • Per il cervello grassi e proteine sono un nutrimento di serie B, che alla lunga fa comparire spossatezza. Anche l’umore ne risente, perché senza carboidrati si abbasseranno i livelli di serotonina.
  • Basandosi su un’assunzione elevata di proteine e grassi, questo tipo di dieta rischia di appesantire il lavoro di reni e fegato con la produzione di molte scorie.

UNA GIORNATA BILANCIATA a bassissimo contenuto calorico DA 800 KCAL

Colazione: 25 g di lamponi + 20 g di mandorle

Spuntino: 20 g di cioccolato fondente

Pranzo: 130 g di fesa di tacchino ai ferri + 100 g cicoria + 10 g olio extravergine + 10 g di succo di limone

Merenda: 40 g di bresaola

Cena: 150 g di calamari +120 g di radicchio + 10 g di olio + 10 g di succo di limone



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