Enel X: La corsa alla mobilità elettrica passa per lo smart charging



Il futuro dell’automobile? È nella mobilità elettrica. Non è più una semplice possibilità, ma è ormai un dato di fatto. Secondo le stime di Bloomberg nel 2040 le vendite di nuovi veicoli elettrici rappresenteranno il 55% del mercato, sorpassando così le vendite delle automobili a combustione interna. È invece molto più vicino l’anno del “pareggio” dei prezzi: entro il 2024 l’automobile con motore elettrico avrà lo stesso costo di possesso di un modello di classe equivalente, ma con motore endotermico.



A rendere possibile questo pareggio sarà soprattutto l’evoluzione nel processo produttivo delle batterie, con un conseguente crollo dei prezzi. Se nel 2016 il costo delle batterie impattava per ben il 49% (praticamente la metà) sul prezzo complessivo di un’automobile elettrica, entro il 2030 il costo delle batterie scenderà al 16%. Sempre secondo le stime di Bloomberg, il costo delle batterie dovrebbe passare dai 209 dollari per kWh del 2017 ai 96 dollari per kWh entro il 2025 (e scendere ulteriormente a 70 dollari per kWh per il 2030). Nonostante un futuro praticamente già tracciato, ancora oggi, quando si parla di veicoli puramente elettrici (o più precisamente di PEV, Plug-in Electric Vehicle), la prima – e inevitabile – domanda è sempre “quanto dura la batteria?”. Esiste anche un nome per questa paura di rimanere (letteralmente) a piedi, la cosiddetta range anxiety. In realtà la range anxiety è dovuta non tanto all’autonomia di un veicolo elettrico (siamo ormai abbondantemente sopra i 250 Km reali), quanto a un’infra- struttura di stazioni di ricarica ancora carente (soprattutto nei piccoli centri urbani e nelle zone extraurbane) e ai lunghi tempi necessari per caricare le batterie. La corsa alla mobilità elettrica deve quindi passare anche per la realizzazione di un’infrastruttura capillare ed efficiente, che sia in grado di garantire spostamenti senza alcuna range anxiety.

Si tratta non solo di costruire una rete capillare di punti di ricarica pubblici, ma anche di realizzare un nuovo tipo di stazioni, in grado di ricaricare le batterie non più in ore, ma in minuti. Per quanto riguarda invece i punti di ricarica privati, è necessario renderli “intelligenti”, in grado cioè di adattarsi alle esigenze degli utenti, ottimizzando costi e consumi. Vedremo in queste pagine le soluzioni che sta sviluppando Enel X nel settore della mobilità elettrica. La mobilità elettrica è un settore in cui Enel può vantare un’esperienza ormai decennale: le prime attività infatti iniziano nel 2009 con il progetto pilota E-Mobility Italy. In collaborazione con Daimler, Enel parte con la sperimentazione di 100 veicoli elettrici (Smart ED) e di un’infrastruttura di 100 punti di ricarica. Nel 2017 Enel crea il nuovo brand Enel X (divisione di servizi energetici avanzati del gruppo Enel), che rappresenta un punto di svolta.

Parte infatti il Piano Italia, un progetto infrastrutturale da 300 milioni di euro di investimento che prevede l’installazione (nel quinquennio 2018-2023) di 14.000 stazioni di ricarica, dotate di due punti di ricarica. Si tratta di un piano ambizioso, ma che è già partito a tutta velocità: a maggio 2018 i punti di ricarica gestiti da Enel X erano circa 1.000, ma in meno di sei mesi questa cifra è salita a circa 3.000. Entro la fine del 2022, una volta completata l’infrastruttura, Enel X stima di poter supportare 340.000 veicoli elettrici. Ma quella di Enel X non è solo un’infrastruttura progettata per offrire un servizio, ma per offrire un servizio intelligente.

Nel campo della mobilità elettrica parte del problema della range anxiety è legata, come accennato in apertura, ai lunghi tempi di ricarica. Le prime colonnine di ricarica (Slow charging) possono erogare una potenza di 3,7 – 7 kW e, con questa potenza, sono necessarie circa 6 – 4 ore per ricaricare una batteria da 40 kWh. Tutte le colonnine dell’infrastmt- tura pubblica Enel X sono decisamente più veloci. La rete di ricarica infatti sarà composta da colonnine Quick charging (22 kW) nelle aree urbane e Fast charging (50 kW) in quelle extraurbane. Mantenendo l’esempio precedente, di una batteria da 40 kWh, in questo caso i tempi sono di un ordine di grandezza inferiore, si passa infatti rispettivamente a 40 e 20 minuti.

Un’altra particolarità del progetto di Enel X è che le stazioni di ricarica saranno installate non solo sul suolo pubblico, ma anche sul suolo privato, ma con uso pubblico della stazione di ricarica. Enel X sta infatti stringendo accordi con diversi partner per installare colonnine presso attività commerciali (ad esempio supermercati, centri commerciali e ristoranti) e luoghi di intrattenimento (come cinema e centri sportivi). In questo modo l’utente potrà ricaricare l’automobile mentre sta facendo la spesa, si allena in palestra o è a cena fuori. Innegabilmente il passaggio da ore a qualche decina di minuti è già un enorme passo in avanti, ma il vero salto sarà quello di abbassare ulteriormente i tempi di ricarica, riducendoli a pochi minuti. In questo modo fare il pieno di “carburante” a un’auto elettrica richiederà solo il tempo di una pausa caffè.

Enel X, in collaborazione con il consorzio Ionity (joint venture che include società automobilistiche come BMW, Daimler, Ford e il gruppo Volkswagen) sta sviluppando infrastrutture per l’Ultra Fast charging. Grazie a una potenza erogabile di 150 / 350 kW, queste colonnine saranno in grado di ricaricare una batteria con capacità di 75 kWh o più in appena 10 – 5 minuti. Saranno le prime infrastrutture Ultra Fast in Italia (il progetto prevede la creazione di 20 siti in grado di ospitare fino a 6 colonnine ciascuno), capaci di ricaricare anche i veicoli elettrici ad alte prestazioni di prossima generazione, come l’Audi e-tron e la Porsche Taycan in arrivo nel 2019 oppure la BMW serie 7 prevista per il 2020. Il progetto italiano si inserisce in più ampio piano europeo che prevede circa 400 stazioni di ricarica HPC (high power charging) entro il 2020 in tutta Europa

Creare un’infrastruttura capillare e efficace è però solo un lato della medaglia: nella maggior parte dei casi infatti i proprietari di auto elettrica ricaricano il loro veicolo all’interno delle mura domestiche. Se nelle grosse metropoli il rapporto tra ricariche private e pubbliche è 60 / 40, nei piccoli centri si arriva a sfiorare l’80 / 20. Le peculiarità che deve offrire una wall box (il punto di ricarica privato) sono completamente diverse da quelle che deve avere una colonnina pubblica. La “velocità” di ricarica non è più un requisito richiesto, anzi. L’auto infatti rimane collegata alla wall box per tempi che sono di 3 o 4 volte superiori a quelli strettamente necessari. Per la sua nuova wall box Enel X ha sviluppato una soluzione di smart charging, che garantisce la ricarica delle batterie in maniera intelligente.

Per esempio, se il piano tariffario dell’utente prevede orari “scontati”, la wall box ricaricherà l’auto proprio in quelle ore; così come sarà possibile, in caso di auto-produzione energetica (per esempio da pannelli solari), usare la “propria” energia. Un’altra possibilità, già presente su mercati più maturi come California e Danimarca, è il demand response. Se l’operatore di rete prevede un problema di stabilità di rete, può chiedere al cliente di modulare i propri consumi. La stazione domestica a questo punto si adegua automaticamente alle richieste. Il vantaggio, per il cliente, è economico. Enel X calcola che, con una wall box smart charging, l’utente potrebbe arrivare a risparmiare tra i 200 e i 1.200 euro l’anno a seconda della regolamentazione vigente nel Paese. Un risparmio sensibile, che non impatta assolutamente sul risultato finale (la ricarica della batteria), ma che consente una notevole riduzione del Tco (total cost of ownership ovvero costo totale di possesso) dell’auto elettrica. Insomma, la mobilità elettrica sta rivoluzionando non solo le nostre auto, ma anche i “distributori” del carburante. Che devono essere più capillari, efficaci e intelligenti. E anche se il 2040 può sembrare un futuro lontano, è necessario che tutta l’infrastruttura sia pronta e rodata già nel prossimo decennio.



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