Pensione anticipata e Legge 104, permessi e agevolazioni: tutte le novità 2019



Cresce sempre di più l’attesa riguardo quelle che saranno le misure introdotte dal nuovo governo Conte sul tema pensioni. Se da una parte comunque c’è tanta attesa, dall’altra c’è anche un po’ di preoccupazione soprattutto per quanto riguarda alcune categorie di lavoratori. Ad essere preoccupati sono perlopiù quelle categorie di lavoratori che sono interessate dalle agevolazioni garantite dalla legge 104, che permettono di usufruire della pensione anticipata. Stando ad alcune indiscrezioni, sembrerebbe che il governo abbia già chiaro che cosa proporre a queste categorie di lavoratori sul fronte previdenziale, ma ciò non toglie che alcune novità, che potrebbero essere già attive a partire dal primo gennaio 2019, potrebbero ad andare a penalizzare alcuni lavoratori. Ma vediamo più nel dettaglio di chiarire che cosa potrebbe accadere.



Ad oggi accedere alla pensione di vecchiaia riguarda soltanto alcune categorie di soggetti tra i quali soggetti non vedenti e quelli affetti da invalidità che non sia superiore al 80%. Proprio questi ultimi per poter usufruire della pensione di vecchiaia, devono presentare un accertamento dello stato di invalidità per poter usufruire della riduzione dell’età pensionabile e questo accertamento come sappiamo bisognerà effettuarlo presso gli uffici sanitari dell’INPS.

Più nello specifico, i soggetti non vedenti che hanno un minimo di 10 anni di contributi dopo che risultano iscritti all’assicurazione obbligatoria prima della cecità, possono usufruire della pensione anticipata e quindi andare in pensione prima. Nello specifico le donne a 50 anni e gli uomini a 55. Nel caso in cui invece i soggetti non vedenti non in possesso dei requisiti sopra citati potranno uscire dal mondo del lavoro a 55 anni per le donne e 60 anni per gli uomini. Sono previsti i medesimi requisiti anagrafici per i soggetti lavoratori con un tasso di invalidità non superiore al 80%.

Invece, la legge 104 sembra che sia indispensabile parlare di una misura che è stata introdotta proprio nella scorsa legislazione e ci stiamo riferendo all’Ape sociale. Si tratta questa di una misura grazie alla quale i careGiver familiari che accudiscono il coniuge, oppure un parente di primo grado o la parte dell’Unione civile da almeno sei mesi, potranno usufruire della possibilità di andare in pensione anticipata a 63 anni avendo alle spalle 30 anni di contributi versati. Inoltre, la possibilità di andare in pensione anticipata grazie all’Ape spetta anche ai lavoratori che abbiano un tasso di invalidità che non deve essere però superiore al 74%. Parlando proprio di Ape sociale sembra che il governo precedente avesse istituito un fondo speciale per poter rifinanziare l’opzione fino al 2014, ma adesso è molto probabile che purtroppo secondo quelli che sono i piani del nuovo governo, questa misura non venga prorogata.



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