Pensioni novità 2019, con Quota 100 penalizzazione sotto l’8%



In termine di pensioni, la misura Quota 100 è essere sempre al centro dell’attenzione e nello specifico al centro delle polemiche, soprattutto per le penalizzazioni che potrebbero esserci per coloro che decideranno di aderire a questa misura. Quota 100, come già abbiamo anticipato più volte sarà attiva a partire dal mese di gennaio 2019 entro la fine del 2018 il governo dovrà rendere noto il documento con cui illustrerà i dettagli di tutta la riforma previdenziale compresa, Quota 100. L’obiettivo principale del governo Conte è quello di superare la riforma Fornero, aumentare la flessibilità in uscita dal mondo del lavoro.



Per questo motivo molto probabilmente a partire dal mese di gennaio 2019, ci sarà per i lavoratori la possibilità di andare in pensione una volta compiuti 62 anni e avere maturato 38 anni di contributi, usufruendo così della Quota 100. Si parla tanto di queste penalizzazioni nonostante il vice premier Salvini avesse più volte sostenuto che quota 100 non avrebbe portato alcuna penalizzazione ovviamente sull’assegno pensionistico.

Quando si parla di penalizzazione si intende la riduzione percentuale dell’assegno per coloro che decideranno di andare in pensione. Dunque, il ministro Salvini ha confermato l’assenza di penalizzazioni dell’ufficio parlamentare di bilancio parlando di un taglio drastico delle cifre con percentuali che andrebbero dal 5 al 30% sull’assegno e quindi coloro che escono prima dal mondo del lavoro andrebbero a perdere molto sull’assegno rispetto a quello che è il regime attuale. A parlare nelle ultime ore stato Massimiliano Romeo, ovvero il capogruppo al Senato della Lega il quale ha riferito che dai calcoli effettuati al momento si è fatto davvero tanto e se uno va in pensione 3-4-5- anni prima per la maggior parte delle persone al massimo la penalizzazione potrà essere dal 5 al 8% perché non ha versato gli ultimi contributi.

Come abbiamo già anticipato, lo stesso Salvini aveva garantito durante la sua ospitata al programma 8:30 in onda su La7 che per i lavoratori e futuri pensionati non ci sarebbe stato alcun tipo di penalizzazione. Il motivo essenzialmente il questo vero che nel caso in cui il pensionato dovesse uscire dal mondo del lavoro che iniziando quota 100 e dunque nel regime di pensione anticipata non andrebbe a versare gli ultimi anni di contributi e questo fa sì che rispetto al regime vigente il suo assegno sia inferiore a livello di importo. Quota 100 è quella misura che permetterà l’anticipo dell’età pensionabile nel 2019, introdotta con la legge di bilancio per il prossimo anno e che dovrebbe interessare una platea di ben 400.000 lavoratori.



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