“Sembrava acqua, odorava di limone”. E il figlio, 2 anni, lo beve. Poi il dramma



Questo articolo in breve

“Gli ho voltato le spalle per pochi attimi, mi sono accorta subito che cosa ero successo perché ha avuto immediatamente problemi respiratori”. Solo un attimo di distrazione. Ma tanto è bastato perché il figlio, 2 anni, bevesse l’olio detergente che la madre, Emily, estetista di Southwell, nel Nottinghamshire, aveva appena usato su una cliente che era andata da lei a farsi una ceretta. Il bambino è finito in coma. L’incidente è avveNuto nel pomeriggio del 29 giugno scorso. Emily, 34 anni, ha raccontato i dettagli della vicenda al Nottingham Post: Era andata a prendere a scuola Bode, questo il nome del piccolo, intorno alle 15. Tornato a casa, il bambino si è messo a giocare con la sorella 15enne Nyla nel giardino che dà sul retro. Ad un certo punto è arrivato a casa il padre e marito di Emily, Lee, 36 anni. “Ho attraversato casa per salutare Lee, poi ho capito che Bodè non era dietro di me, sono tornata indietro e l’ho visto mentre beveva il liquido”, ricorda Emily.



Solitamente la stanza che la 34enne usa per i trattamenti di bellezza è chiusa a chiave. Proprio per evitare che i figli ci entrino. Ma quel giorno, come ammette la stessa Emily, era rimasta aperta perché nella fretta di andare a prendere il figlio a scuola si è dimenticata di chiuderla. “Ho urlato a Lee e abbiamo cercato di dargli dell’acqua, il suo respiro è cambiato subito e ha iniziato a sudare”, spiega ancora la donna. Immediato l’intervento del personale sanitario, che ha subito dato dell’ossigeno a Bode e l’ha portato di corsa all’A&E at King’s Mill Hospital, di Sutton-in-Ashfield.

Era in condizioni gravi: “Ci è stato detto che se non fosse entrato in coma indotto, lo avremmo perso. Non posso descrivere come ci si sente, non so come facciano i genitori che perdono un figlio, mi sentivo fisicamente malata, sentivo che se sarebbe potuto morire per colpa mia”, continua. Ma per fortuna, dopo 5 giorni, Bode si è ripreso. Ed Emily e Lee stanno raccogliendo fondi per sostenere l’unità ospedaliera che ha salvato la vita del figlio. Quel liquido che ha ingerito, ha detto ancora la mamma, che ha poi tirato un profondo sospiro di sollievo, sembrava acqua e aveva un odore “gradevole, di limone”. Era una bottiglietta con un normale coperchio a scatto, come quella dello shampoo, e la donna ha scritto ai produttori chiedendo se avrebbero preso in considerazione la possibilità di cambiare la confezione.

“Ci è dispiaciuto parlare di questo sfortunato incidente e auguriamo a Bode una pronta guarigione – ha risposto una portavoce di Salon Services – Prendiamo molto seriamente la salute e la sicurezza dei nostri clienti: in questo caso specifico, l’etichetta del prodotto afferma che dovrebbe essere tenuta fuori dalla portata dei bambini e fornisce indicazioni sulle azioni necessarie nel caso di ingestione accidentale della soluzione”.



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